Genere: drammatico
Data di uscita: n.d.
I FRATELLI SKOLIMOWSKI DELUDONO CON UN THRILLER CHE GUARDA A POLANSKI E AD HOLLYWOOD, CHE FINISCE SOLO PER ANNOIARE
Ci si aspettava tanto da Jòzef e Michal Skolimowski, figli del celebre regista Jerzy Skolimowski, che partecipano in Concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2012 con il loro secondo e anche ultimo film insieme (dato che Jòzef è prematuramente scomparso lo scorso maggio): Ixjana. Il film guarda senza troppi giri di parole a due grandi registi ed è chiaro sin dalle prime scene che gli Skolimowski hanno intenzione di girare un film alla David Lynch e/o alla Roman Polanski, con un continuo rincorrersi di realtà ed incubo. Il problema è che forse non tutti hanno il talento di Lynch e Polanski per giocare in un’opera con i capricci dell’intelletto umano. Siamo di fronte ad un lavoro che, sicuramente nelle intenzioni, non voleva essere grottesco, ma finisce per esserlo.
Marek Newski è uno scrittore giovane e talentuoso, che ha appena pubblicato il suo primo romanzo ed è letteralmente ossessionato da Marlena, una donna vista di sfuggita una volta al parco. Arthur, il migliore amico di Marek, però decide di rubare la donna all’amico e i due finiscono per litigare. Dopo una festa in una villa però Mark non ricorda più nulla, solo di aver parlato con Arthur. Da questo i fratelli Skolimowski cercano di creare un film alla Memento, con il personaggio alla ricerca della verità, che troverà troppo in fretta, in un susseguirsi di scene violente e claustrofobiche, che non mantengono alta l’attenzione dello spettatore. Spesso horror, a volte pulp, Ixjana è qualcosa di indefinito, anche nel genere, tanto che sembra inevitabile dire che i due registi hanno preteso davvero troppo dalla loro sceneggiatura, sempre se ciò che hanno scritto insieme può essere degno di tale nome.
Il mondo del cinema da anni è innamorato dei meandri della mente umana: dai blockbuster, ai lavori degli autori più contemporanei, tutti i registi prima o poi decidono di raccontare alla loro maniera le illusioni create dalla psicosi. Certo bisogna essere davvero “pazzi” per pensare che tutti hanno le capacità di potersi confrontare con una materia così informe. Un film dimenticabile!