Roma film fest – marfa girl: recensione film

RITORNA LARRY CLARK E RIPROPONE UNA STORIA ALLA KEN PARK

C’è tutto Larry Clark nel film Marfa Girl presentato ieri al Festival del cinema di Roma 2012. I temi e le ossessioni, tipiche del cinema del regista, sono riproposti punto per punto in Marfa Girl. I film, ambientato a Marfa cittadina a 60 km dal confine messicano in Texas, segue le vicende del sedicenne Adam, che sta scoprendo le gioie del sesso. Come sempre il regista indaga i conflitti morali, religiosi, adolescenziali, dell’immigrazione, delle tensioni socioconomiche e dei loro effetti sui giovani, che vivono nei piccoli centri americani soprattutto di periferia.

La pellicola insomma riporta sul grande schermo quello che il regista aveva già raccontato in Ken Park: l’omosessualità repressa nel macho men; la ragazza fin troppo disinibita che parla e fa sesso con chiunque abbia voglia, finendo addirittura in un triangolo; ragazze madri; e soprattutto ragazzini che stanno crescendo ed hanno voglia di godere in tutti i modi possibili, passando con facilità dalla droga al sesso.

Il provocatorio fotografo prestato al cinema Larry Clark però questa volta con Marfa Girl realizza un film minore, perché se con Kid e Ken Park aveva colpito nel segno, questa volta sembra solo una riproposizione della stessa materia, che ormai ha preso forma e non sconvolge il pubblico nemmeno più di tanto. Se la forza degli altri film erano i protagonsiti questa volta Larry Clark ha raccontanto dei personaggi fin troppo superficiali, che a volte hanno dei comportamenti in contrasto tra loro. Un buon lavoro che sicuramente piacerà agli amanti del lavoro di Clark. 

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