Roma film fest – The motel life: recensione film

THE MOTEL LIFE E’ IL DRAMMA DI DUE FRATELLI PER IL DEBUTTO ALLA REGIA DI ALTRI DUE FRATELLI

the motel life locandinaGENERE: drammatico

DURATA: 95′

DATA DI USCITA: n.d.

VOTO: 3,5 su 5

Strane coincidenze in questo film. The motel life, debutto sul grande schermo di Alan e Gabriel Polsky, è tratto dal debutto letterario di Willy Vlautin. Ancora: i due fratelli dirigono la storia di altri due fratelli, evidentemente meno fortunati di loro. Fatalità o meno, l’opera prima risulta un piccolo capolavoro di mix tra arti, ottimamente interpretata da un cast d’eccezione.

Frank (Emile Hirsch) e Jerry Lee Flannigan (Stephen Dorff) sono cresciuti troppo in fretta. Rimasti orfani in giovane età, sin da subito hanno cercato di sopravvivere nel migliore di modi ad una vita che gli ha fatto affrontare numerose difficoltà. La situazione precipita nel momento in cui Jerry Lee, tornando nella stanza di un motel nella quale abitano in Nevada, in evidente stato di ebbrezza investe un ragazzino. Scappare o costituirsi? La scelta ricade sulla prima ipotesi ed inizia così la fuga dei due. Un fuga dalle autorità e allo stesso tempo dalla moralità.

Nel film è però presente anche un altro tipo di fuga – l’elemento caratterizzante e più interessante della storia, ovvera quella dalla realtà attraverso la fantasia. Questa è l’altra grande protagonista del film sia a livello di sceneggiatura, sia a livello visivo. Le immagini dei racconti inventati dai fratelli vengono riproposte allo spettatore: mentre Frank parla, sullo schermo appaiono disegni grafici che staccano il tono della narrazione lasciando spazio all’immensa immaginazione. I due protagonisti diventano così supereroi che salvano giovani donzelle dalle grinfie dei cattivi, o che rimangono illesi da esplosioni aeree. Creano una vita parallela che non li fa rassegnare alla misera situazione in cui si ritrovano, non solo economica ma anche di salute.

È un dramma intenso e ben raccontato quello che mettono in scena i fratelli Polsky, una storia di fratellanza ma anche di solidarietà, di sogni e speranze condivise anche se impossibili. Il linguaggio semplice colpisce lo spettatore in modo efficace, dilettandolo anche con una perfetta colonna sonora (Bob  Dylan & Jhonny Cash, Jonathan Clay, The Kills) che si intona perfettamente alla fotografia di immense distese innevate e lunghe strade tutte da percorrere.

 

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