GIOVANNI COLUMBU RIPROPONE LA PASSIONE DI CRISTO TRA TESTI SACRI E CULTURA POPOLARE
GENERE: drammatico
DATA DI USCITA: 21 Marzo 2013
Di film sugli ultimi giorni di vita di Gesù Cristo ne esistono a decine e da oggi a questi va aggiunto anche Su Re di Giovanni Columbu, secondo film italiano presentato in concorso nella sezione Torino 30 al TFF.
Su Re è anche il secondo il di Giovanni Columbu che torna dietro la macchina da presa undici anni dopo Arcipelaghi e decide di raccontare a suo modo i quattro Vangeli, cercando di spiegare allo spettatore, in una sorta di biblia pauperorum, il mistero che si cela dietro la figura di Gesù Cristo. Il gesto compiuto dal regista è molto semplice: rileggere i quattro vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni secondo una nuova ottica, rielaborando la storia sacra per darle un nuovo senso, più vicino alla nostra era moderna. L’intento è quello di dare alla vicenda personale di Gesù Cristo, inteso come figura storia, un nuovo significato e individuale e collettivo.
Per Su re Giovanni Columbu fa una scelta stilistica molto coraggiosa. Le vicende del Cristo, dall’ultima cena alla Passione, sono raccontate come digressioni teoligiche che risentono però della memoria umana e dello spirito popolare, che, più della Chiesa Cattolica, ha tramandato la storia di quest’uomo crocifisso oltre 2000 anni fa. La pellicola comincia con la Crocifissione e poi, via via, in un lungo susseguirsi di flashback, per far rivivere la vicenda, proprio attraverso i passi dei quattro Vangeli, che pur divergendo, raccontano con particolari diversi la vita di Gesù.
Quello che Columbu propone è un film popolare che è al contempo, duro e coinvolgente, soprattutto grazie alla scelta del regista di trasporre la storia nella sua Sardegna, affidando il ruolo di protagonisti ad attori non professionisti, che parlano proprio in sardo, in una sorta di Passione vivente, di quelle che si vedono per le strade dei paesi durante le celebrazioni del Venerdì Santo. Su Re è comunque un film, forse anche uno dei migliori lavori visti nell’ultimo anno in Italia, che si avvale di un’ottima e cupa fotografia ed un montaggio che non ha nulla da invidiare al film di Mel Gibson.
Su Re è un lavoro che certamente fa discutere oltre che riflettere, credenti e non, e arricchisce grazie al suo essere sacro (per la materia trattata) e profano (per la saggezza popolare), la tematica religiosa.