Weekend al cinema: le uscite in sala della settimana

TANTE E VARIE LE USCITE CINEMATOGRAFICHE DI QUESTA SETTIMANA

 

Se la scorsa settimana i nostri consigli erano “non” consigli questa volta i film che oggi sono usciti nelle sale e che vale la pena guardare sono tanti e sono per tutti i gusti. Il Natale si avvicina inesorabile e ovviamente ogni volta un lungometraggio ricorda l’avvento di questa festività ma, fortunatamente, non si tratta solo di cinepanettoni. Anzi

 

FILM IN SALA:

 

ITAKER-per curiosi doc

 

Nella Germania del 1962 sullo sfondo dell’immigrazione italiana, la storia d’amicizia e di dolore tra il piccolo Pietro e Benito raccontata dal regista Toni Trupia e scritta, tra gli altri, anche da Michele Placido è una perla del cinema nostrano. Un film di cui l’Italia aveva bisogno una favola moderna che si mischia a u frammento di storia del nostro paese per ricordarci ciò che siamo stati.

 

COSIMO E NICOLE-per curiosi di amori folli

 

Il lungometraggio di Francesco Amato racconta una storia d’amore imprudente di due ragazzi Cosimo (Riccardo Scamarcio) e Nicole (Clara Ponsot) che nasce tra la corsa disperata per allontanarsi dalle botte del g8 di Genova e prosegue tra la Francia e il capoluogo Ligure toccando temi sociali importanti come gli incidenti sul lavoro e l’integrazione razziale. Da sfondo una splendida colonna sonora che comprende artisti contemporanei italiani del calibo del Marlene Kunz, i Velvet e gli Afterhours.

 

LE 5 LEGGENDE-per curiosi bambini e non

 

Un romanzo di formazione portato sul grande schermo, con un super eroe che deve scoprire il proprio passato, capire fino in fino chi è, combattere la sua battaglia contro un nemico reale, sconfiggere le sue paure e diventare ciò a cui è stato predestinato. Di pellicole così ce ne sono a migliaia nella storia del cinema e, anche questa volta, Christopher Vogler sarebbe orgoglioso di come questa sceneggiatura è stata strutturata, dato che il protaognista principale segue, punto per punto, il suo manuale de Il Viaggio dell’Eroe, che tutti i veri appassionati di cinema hanno letto e conoscono. Nonostante non si scada mai nel retorico, il film punta e forse trova la sua forza proprio nell’elevare alla massima potenza i valori universali come i sogni, le speranze e il senso di meraviglia, che appartengono ad ogni essere umano.

 

E SE VIVESSIMO TUTTI INSIEME?per curiosi che sanno invecchiare

 

Una la comitiva di vecchietti decide di andare a vivere sotto lo stesso tetto condividendo la dura realtà della vecchiaia e ammettendo e se stessi che le cose non sono più semplici come un tempo e che la parola “aiuto” non è un tabu ma un bisogno per andare avanti. Una commedia esilarante e profonda dal sapore agrodolce, come i ricordi che vivono negli occhi lucidi di chi la maggior parte dell’esistenza ce l’ha alle spalle.

 

DI NUOVO IN GIOCO-per curiosi di Eastwood

 

Un film sul Baseball che riunisce una vecchia gloria del western e due giovani leve, come Amy Adams e Justin Timberlake. C’è quello che ci si aspetta ovvero buoni sentimenti e tematiche trattate già spessissimo e in ogni modo. Eppure non sono due ore di noia anche se sottolinea quanto Klint Eastwood stia molto meglio dietro la macchina da presa.

 

UNA FAMIGLIA PERFETTA-per curiosi natalizi

 

Leone (Sergio Castellitto) è un ricco cinquantenne che decide di investire dei soldi per affittare una compagnia teatrale che interpreti la famiglia che non ha mai avuto durante la notte di Natale: Fortunato, capocomico, fa la parte del fratello di Leone, Carmen (Claudia Gerini), moglie nella “realtà” di Fortunato, ha il ruolo della dolce metà del ricco solitario, Sole (Carolina Crescentini) è la compagna di Fortunato, l’anziana ex diva Rosa (Ilaria Occhini) è la madre, i giovani Luna (Eugenia Costantini) e Pietro (Eugenio Franceschini) sono i figli, insieme al piccolo Daniele (Giacomo Nasta), che però sulle prime Leone decide di rimpiazzare con un altro giovanissimo attore (Lorenzo Zurzolo). Per assicurarsi il compenso ogni attore deve recitare la parte scritta da Leone, ma spesso capita che lui cambi le carte in tavola. Un altro film corale per Antonio Genovese, regista di Immaturi, che parte da una riflessione, tipica di questo periodo dell’anno, sulla solitudine e il rimpianto ma che alla fine risulta essere un atto d’amore nei confronti del mestiere dell’attore.

 

CI VEDIAMO A CASA-per non curiosi

 

Vilma e Franco vivono in periferia: vorrebbero un po’ di intimità, ma una casa tutta loro resta un sogno: così, pur di vivere insieme, accettano l’ospitalità di Giulio, un amico pensionato che ha un debole per Vilma. Gaia e Stefano, invece, si sono appena conosciuti al circolo del tennis e di problemi economici non ne hanno: lei sta arredando il suo nuovo loft, lui vive la sua vita da scapolo impenitente. Più per necessità che per convinzione, la ragazza è costretta a trasferirsi a casa di Stefano, dove entrambi scopriranno di non essere proprio fatti per vivere sotto lo stesso tetto. Un film che dovrebbe trattare il tema della ricerca della casa che che si sfinisce, e sfinisce lo stesso spettatore, in una valanga di luoghi comuni e scene di sesso evitabili perché non funzionali al racconto.

 

L’AMORE È IMPERFETTO-per curiosi di libertà sessuale

 

Elena (interpetata da Anna Foglietta) è una donna di 35 anni, lavora come editor in una casa editrice, vive sola e ha maturato una sfiducia nelle relazioni di coppia tale da decidere di non legarsi a nessun uomo. In passato ha creduto di aver trovato il suo principe azzurro in Marco, uno statuario fotografo (interpretato da Giulio Berruti), al punto di andare a convivere con lui dopo soli due mesi di relazione. La realtà ben presto le rivela che le fiabe non esistono così come gli eroi maschili sono quasi sempre una proiezione mentale tutta femminile, destinata a sgretolarsi. Nel presente mantiene la sua amicizia storica con Francesca (Camilla Filippi), che la incarica di trovarle uno psicanalista. Proprio davanti al portone dello studio medico dove Elena ha parcheggiato il suo motorino, si imbatterà in un’irrefrenabile 18enne di nome Arianna (Lorena Cacciatore) e nel contempo in Ettore (Bruno Wolkowitch), un enigmatico uomo più maturo di lei.  Entrambi la trascineranno in un vortice di sensualità dai contorni tanto ambigui quanto irresistibili. Elena, alla riscoperta di se stessa, dovrà fare i conti non solo con le proprie pulsioni represse ma anche con una parte viva del suo passato, asportato in maniera chirurgica, di cui non le resta solo la cicatrice che sfiora davanti allo specchio. Scene sessuali esplicite in questo caso funzionali alla storia fanno compiere alla protagonista un viaggio che la porterà, finalmente, ad amare se stessa prima di ogni altro.

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