UTILE GUIDA PER SOPRAVVIVERE DURANTE IL WEEK-END CINEMATOGRAFICO
Il week end alle porte segna l’atteso battesimo del Festival Internazionale del Film di Roma a direzione Muller. Le attenzioni della stampa di settore e dei cittadini della capitale saranno quindi rivolte alle proposte presenti in calendario per un fine settimana che si presume farà registrare un notevole afflusso di gente nel complesso dell’Auditorium disegnato da Renzo Piano.
Per tutti coloro che non avranno la fortuna di essere a Roma ecco però il nostro consueto vademecum sui film in uscita: una guida per destreggiarvi tra le numerose insidie che si celano dietro la delicata scelta del film da andare a vedere.
FILM IN SALA –>
ARGO– Per curiosi storici
In questa sua ultima fatica, il Ben Affleck regista, decide di ripercorrere la storia di un’improbabile missione compiuta nel ’79 dalla CIA e dal governo canadese per contrastare l’occupazione dell’ambasciata americana a Teheran da parte di un gruppo di rivoluzionari iraniani.
Fingere di dover girare un film dal titolo “Argo” per portare in salvo i 6 diplomatici americani, chiamati ad improvvisarsi come finti attori della pellicola. Un’attenta ricostruzione storica di un evento politico tra i più dibattuti della storia recente. Imperdibile.
LA NAVE DOLCE – Per curiosi reporter
Questo Docu-Film di Daniele Vicari racconta lo sbarco al porto di Bari, il giorno 8 agosto 1991, di una nave con a bordo più di ventimila albanesi.
Si tratta di una nave mercantile costruita negli anni sessanta, non certo allo scopo di essere assalita trent’anni dopo da una folla colossale di persone desiderose di scappare da un paese in cui non c’è libertà. Il cosiddetto “sbarco dei ventimila” diventa presto caso mediatico in Italia come in Albania: la vicenda è seguita da tutti i media, dall’accoglienza dei passeggeri, fino al loro respingimento.
Vicari ne ripercorre le tappe cercando di far leva sul senso critico dello spettatore, anche se la sua opera finisce inevitabilmente per dare un punto di vista personale. Non mancano però gli spunti di riflessione sul tema che la narrazione inevitabilmente pone. E’ questo basta e avanza per far fronte alla penuria di memoria storica di cui la nostra nazione risente profondamente. Inquisitorio.
VENUTO AL MONDO – Per curiosi lettori
“La maternità non è un dovere morale. Non è nemmeno un fatto biologico. È una scelta cosciente.” scriveva Oriana Fallaci nel suo capolavoro Lettera a un bambino mai nato.
Ed è sicuramente molto più che cosciente la scelta di volere un figlio per Gemma (Penelope Cruz), protagonista del secondo film diretto da Sergio Castellitto, trasposizione dell’omonimo romanzo della moglie, Margareth Mazzantini. Quello di Gemma è un desiderio forte che, come molti desideri, ha uno scopo ben preciso: tenere accanto a lei Diego (Emile Hirsch), il suo amore.
Castellitto ritenta la strada del lungometraggio dopo il successo di Non ti muovere giocando col fuoco della trasposizione di uno dei romanzi più amati degli ultimi anni dal pubblico italiano. Il suo tentativo è lodevole e supera forse i limiti evidenti di ripercorre, così come nel romanzo, l’intera esistenza dei protagonisti.
Proprio i due attori principali risollevano però con le loro interpretazioni l’andamento altalenante della narrazione. Rivedibile.
I 7 PSICOPATICI – Per curiosi distratti
La grandezza di Martin McDonagh nel suo film In Bruges era stata quella di riuscire a unire in un lungometraggio il dramma psicologico al pulp ironico mantenendo un equilibrio perfetto. Per I 7 psicopatici il regista ha deciso ambientare la sua pellicola nel sottobosco creativo di Los Angeles rendendo attori e sceneggiatori, alla ricerca dell’ispirazione per creare una fiction che racconti la verità, protagonisti del suo film usando come incipit l’errore di rapire il cane sbagliato.
Il cast di tutto rispetto di cui McDonagh si avvale è formato da Colin Farrel, Christopher Walker, Sam Rockwell, Woody Harrelson, Abbie Cornish, Olga Kurylenko e Tom Waits, ma nonostante questo il film sembra essere un atto di autoreferenza del regista intento più a mettere in mostra la sua capacità di creare paradosso che a rispettare il suo pubblico. Bocciato.
HOTEL TRANSYLVANIA Per curiosi Pixariani
Sdoganato il genere d’animazione anche per un pubblico di palati fini, con somma perplessità di scrive, la Pixar presenta l’ennesimo cartoon all’insegna del politically correct: destinato a raccogliere consensi tanto tra i più piccoli che tra i genitori accompagnatori. Dove si ritrovano tutti i mostri del nostro immaginario fiabesco durante le vacanze?
All’Hotel Transylvania naturalmente. Ed il punto di vista dell’universo “mostruoso” è furbescamente ribaltato con l’effetto di dare quel senso di stordimento per una visione alternativa in cui è il genere umano che fa paura, avvicinando lo spettatore ad amare il diverso. Scontato.
(8 Novembre 2012)