SI INTITOLERÀ “ALBERTO IL GRANDE” IL DOCUMENTARIO PER L’ATTORE ROMANO SCOMPARSO 10 ANNI FA
A 10 anni dalla scomparsa di Alberto Sordi, indimenticato mattatore della comicità, Carlo Verdone, insieme a Luca Verdone, omaggeranno con un documentario l’attore con un documentario intitolato Alberto il grande che sarà presentato ufficialmente a febbraio nell’ambito delle celebrazioni per il decennale della scomparsa di Sordi.
Il progetto, sostenuto dall’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio e realizzato da Arimvideo e Fondazione Alberto Sordi con la collaborazione di Medusa, celebrerà il grande attore a dieci anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 25 febbraio del 2003.
Location d’eccezione per il primo ciak, la villa di via Druso dove Sordi ha abitato dal 1958 fino alla sua scomparsa. Ad aprire per la prima volta le porte della storica abitazione di Albertone, la sorella Aurelia che, insieme a Carlo Verdone, accompagnerà lo spettatore alla scoperta del mondo segreto di Sordi. Una carrellata di testimonianze di amici e colleghi (tra i quali Franca Valeri, Pippo Baudo, Claudia Cardinale, Gian Luigi Rondi, Enrico e Carlo Vanzina, Christian De Sica, Carlo Lizzani), insieme a sequenze tratte dai suoi film e a immagini inedite scovate negli archivi contribuiranno a ricostruire il ritratto umano e artistico del grande attore interprete coi suoi personaggi di pregi e difetti degli italiani.
“Questo documentario – dicono Carlo e Luca Verdone – è un omaggio a un grande attore che rappresenta la tradizione dello spettacolo romano ai più alti livelli e che negli anni si è rivelato anche di fondamentale importanza per la nascita e lo sviluppo della migliore commedia all’italiana. Un attore rivoluzionario, all’inizio della sua carriera, tanto da scardinare le impostazioni da Accademia Teatrale canonica creando stupore e sbalordimento sia nel pubblico che nella critica. Una maschera ineguagliabile che conteneva tutte le fragilità, le miserie, i tic e i difetti dell’italiano medio”.
Figlio cinematografico in In viaggio con papà e erede morale di Alberto Sordi, non poteva che essere Verdone a dirigere questo progetto, questo cammino nel passato di un attore che è anche un cammino nel passato della storia del nostro cinema.