CRONISTORIA APPROFONDITA DEL CINEMA IRLANDESE, OSPITE IN RASSEGNA DAL 6 AL 9 DICEMBRE A ROMA
Il cinema irlandese è in questi giorni protagonista dell’Irish Film Festa presso la Casa del Cinema di Roma; l’appuntamento dedicato alla cinematografia irlandese è giunto quest’anno alla sua VI edizione e si svolge sotto il patrocinio dell’Ambasciata d’Irlanda e della Provincia di Roma ed è realizzato dall’Associazione Culturale Archimedia.
Forte del successo delle cinque edizioni precedenti, anche quest’anno il festival proporrà alcuni dei film più recenti e interessanti con l’intento di offrire al pubblico italiano uno sguardo ampio e diversificato sul cinema irlandese contemporaneo. Particolare rilievo avrà, questa volta, l’aumento delle collaborazioni cinematografiche fra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord.
Le proiezioni dei film, titoli per lo più inediti in Italia, saranno accompagnate da attori, registi e produttori tra i più affermati dell’isola. Nella serata inaugurale, il Festival presenterà Stella Days di Thaddeus O’Sullivan, ambientato nell’Irlanda degli anni Cinquanta. Il cinema irlandese è conosciuto dal grande pubblico, grazie ad alcuni grandissimi autori come Neil Jordan e Jim Sheridan, e per le sue ambientazioni da favola. Oggi vanta una cinematografia di tutto rispetto, ma in passato è stato il cinema che più di tutti ha risentito sia della produzione cinematografica americana che della Potenza inglese: intorno al 1922, in Irlanda, il 90% dei film in circolazione erano americani.
Diamo un po’ di dati storici: la prima proiezione cinematografica in Irlanda risale al 1896, a Dublino e il primo cinema, è stato aperto, niente di meno che da James Joyce nel 1909, si chiamava il cinema Volta. Nonostante questo, per tutto il primo decennio dalla nascita del cinema, fino a molto tempo dopo, in Irlanda, si produssero esclusivamente film in cui l’americanismo sopprimeva quasi del tutto la storia dell’Irlanda: storie in cui si ribadiva il sogno Americano, meta di fuga, sia dalla povertà che dall’oppressione inglese. Questa particolare e rigida dominazione è legata alle vicende storiche che hanno portato l’Irlanda all’indipendenza.
Tutti conosceranno la complicata e sanguinosa guerra d’indipendenza irlandese che scoppiò nel 1919 e l’esercito irlandese, che verrà in seguito conosciuto come IRA- Irish Republican Army – guidato da Michael Collins. Una guerra violenta e sanguinosa che durò parecchi anni. Il 21 novembre del 1920 è ricordato e sarà ricordato per sempre come la Domenica di sangue – Bloody Sunday, dove quattordici presunti agenti britannici sono stati uccisi dall’IRA, e per rappresaglia, dodici civili irlandesi sono stati uccisi dai Black and Tans (veterani dell’esercito inglese) allo stadio Croke Park di Dublino.
Il 6 dicembre del 1923, dopo una lotta all’ultimo sangue, i due Paesi s’impegnarono a firmare il trattato di pace, proclamando l’indipendenza di ventotto contee irlandesi che formarono lo Stato Libero d’Irlanda (Free State). Purtroppo altre sei contee del nord est rimasero sotto il dominio britannico. La firma del trattato di Pace, a queste condizioni portò a una spaccatura del movimento repubblicano, una a favore del mantenimento della posizione strategica irlandese all’interno dell’impero britannico, l’altra a favore della totale indipendenza dello Stato irlandese.
Si crearono così due gruppi politici che poi evolsero nei due principali partiti irlandesi: Fine Gael (conservatori) e Fianna Fail (repubblicano). Inizialmente fu l’ala conservatrice a governare nel Free State irlandese, la quale, tra le altre cose, si occupò di censurare molti film associati all’attività sovversiva dell’IRA. Inevitabilmente, la censura e il poco interesse dei privati a finanziare i film, portò ad una produzione cinematografica decisamente arida.
Pochi i film che raccontavano gli avvenimenti storici, più che altro si producevano trame che raccontavano la Guerra d’indipendenza, mostrando il nazionalismo irlandese, ma in sostanza nessun film trattava dell’autentica storia dell’IRA e del conflitto civile derivato dalla Guerra d’Indipendenza.
(continua…)