CON IRONIA I DUE COMICI RISPONDONO ALLE DOMANDE CRITICHE DEI GIORNALISTI
Si è appena conclusa la conferenza stampa dell’anteprima di Roma de I 2 soliti idioti presso La Casa del Cinema di Villa Borghese, alla presenza del regista Enrico Lanza, di Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, Miriam Govanelli, del produttore Pietro Valsecchi, Giampaolo Letta di Medusa. Il film, in uscita nelle sale da giovedì 20 dicembre 2012 in circa 500 copie, racconta le vicende di padre e figlio più idioti che ci siano in Italia: Ruggero e Gianluca De Ceglie. Conosciuti in tutto il territorio nazionale per il motto “dai cazzo” diventato un intercalare del linguaggio comune, i due si destreggiano bene in nuove situazioni dalla complicazione allucinante, riuscendo ancora a far ridere.
Bisogna sottolineare come il film porti con sé una scia di polemiche, circa la volgarità dei termini usati nella lingua parlata e i valori sbagliati che rappresentano i due personaggi. Molto apprezzati dai più piccoli, la polemica nasce proprio per la morale diseducativa individuata dai più nelle sequenze della serie tv e successivamente anche nel primo film uscito l’anno scorso.
Pietro Valsecchi, produttore del film, ha aperto la conferenza proprio riflettendo su questo argomento. “In questa Italia di oggi dove si parla di disoccupazione, tagli alla spesa pubblica, alla cultura.. di questo non siamo indignati, ma siamo stati indignati da “dai cazzo”. Ora “cazzo” è la parola più usata insieme a “ciao” e “ok” in Italia, da tutta le generazioni. L’incomunicabilità di Ruggero, quindi dei padri con figli, è racchiusa in “dai cazzo”. Questo non l’hanno compreso tutti, ma i giovani si. Non riusciamo mai a ridere di noi stessi. A me Ruggero fa molto ridere; il loro è un cinema immediato che arriva perché è scritto da giovani che hanno un contatto con i giovani. Loro si rivedono nei personaggi e gli fa molto ridere”.
Alla domanda “Per far ridere abbiamo bisogno di così tante parolacce?”, i due comici concordano sul fatto che la libertà di espressione sia importante, e che loro non la intendono come volgarità poiché presa dalla realtà empirica. Mandelli aggiunge che “parlare di volgarità per Ruggero secondo me è superfluo. È un personaggio di 33 anni vestito da uno di 77, con una maschera.. è un’estrema esagerazione di un certo tipo di linguaggio che è diffuso nel nostro costume. È innegabile. Ma il “dai cazzo” è la punta dell’iceberg. Lui secondo me è volgare perché è uno che cerca le scorciatoie, il modo di uscire dai problemi che si hanno in Italia è volgare. La parolaccia è il simbolo, come l’arma di un eroe di un personaggio dei videogiochi. Mettiamo in scena delle situazioni di tutti i giorni”.
Prosegue poi Biggio, parlando del cartello “non fate ciò che vedete a casa, ma fatevi solo una risata” che compare all’inizio del film, spiega che “noi rappresentiamo il male, ma voi non dovete comportarvi così. È una continuità con la serie tv e un messaggio anche per i più piccoli”.
Nel film sono presenti molti riferimenti ad altri film cult anni ’80, come Arancia Meccanica, Karate Kid, La donna bionica, e sul perché Mandelli risponde che “scrivendo il film ci è venuto in mente che in quel momento potevamo avere una scena comica usando una citazione. Non volevamo necessariamente citare, ci è venuto naturale. Questo film è stato scritto molto sul set, e quindi molte cose sono state improvvisate”. Gli spettatori di questo ringrazieranno, dato che si divertiranno sicuramente a riconoscere le citazioni cinematografiche all’interno dell’opera.
Un’indiscrezione in finale è uscita: il produttore sta pensando ad un terzo film stile “I soliti idioti a New York”, che potrebbe uscire a Natale dell’anno prossimo. “Sarebbe interessante sviluppare la storia de I soliti idioti versione italo-americana. Il film sarebbe in inglese ovviamente e il pensiero è portarlo oltre oceano con la distribuzione”, dice Valsecchi.
Attendiamo quindi i risultati di questo film per capire se ci sarà anche un terzo capitolo. L’attendiamo specialmente, per capire come sarà la traduzione dei vari “dai cazzo” – “minchia” – “fica” in inglese!!