I FRATELLI TAVIANI NON FANNO PARTE DELLA SHORT LIST PER IL MIGLIOR FILM IL LINGUA STRANIERA
Ci avevamo sperato stavolta con dei grandi Maestri come i Taviani, un film sociale dal titolo culturalmente ammiccante come Cesare deve morire ma, neanche stavolta, ci siamo riusciti. L’Italia è fuori dagli Oscar. L’Accademy Awards ha preferito dare la priorità ad altri, non a noi. E, a questo punto, forse è l’ora che il nostro cinema incominci a porsi qualche domanda su ciò che non va anche perché l’ultima volta che l’Italia è stata presa in considerazione per Oscar è stata nel 2006 con La bestia dentro di Cristina Comencini che non vinse, ma quanto meno ci provò seriamente.
Non facciamo film né belli né interessanti per il pubblico internazionale. Lo disse un vecchio nostro fan, Quentin Tarantino, lo scorso anno a Venezia, l’hanno ribadito Michael Mann e i giurati dell’Oscar. Al pensiero ingroppiamo. Perché l’Award al film straniero lo vincerà il francese Quasi amici. Che tratta un grosso problema , quello della società multietnica, ma nel comtempo, diverte.
Sapete cosa ha detto il regista? Che ha voluto fare una commedia all’italiana. Ironia della sorte.
SHORT LIST PER I CANDIDATI AGLI OSCAR COME MIGLIOR FILM IN LINGUA STRANIERA:
Austria, Amour, Michael Haneke, director
Canada, War Witch, Kim Nguyen, director
Chile, No, Pablo Larraín, director
Denmark, A Royal Affair, Nikolaj Arcel, director
France, The Intouchables, Olivier Nakache and Eric Toledano, directors
Iceland, The Deep, Baltasar Kormákur, director
Norway, Kon-Tiki, Joachim Rønning and Espen Sandberg, directors
Romania, Beyond the Hills, Cristian Mungiu, director
Switzerland, Sister, Ursula Meier, director
(la rosa dei 5 finalisti verrà resa nota il prossimo 10 gennaio)