Riccardo schicchi: requiem for a dream…of porn

MUORE IL GENIO DEL PORNO, PADRE DEL MITO DI CICCIOLINA E MOANA POZZI

La notizia della morte di Riccardo Schicchi che da ieri sera impazza su tutti i siti e giornali ha scosso il mondo, e non solo quello del porno, ma quello di chi sa, di chi si ricorda, che quell’uomo ha cambiato i costumi di questa piccola Italia, disinibendola almeno nell’immaginazione.

Aveva 60 anni, una forma di diabete molto grave e non aveva più nulla da fare: lui che per tutta la vita, fin da bambino, aveva spiato le 50 e oltre sfumature del sesso e aveva fatto di questo il suo mestiere in uno Stato, l’Italia, che alle spalle ha il peso di un Vaticano giudice non aveva davvero più nulla da dire. Ora che è tutto pubblico ed è tutto molto più volgare di quanto i suoi film abbiamo mai potuto essere, ora che non c’è più nulla da spiare.

Iniziò nel 1978 con Ilona Staller alla radio, con la trasmissione Voulez-vous coucher avec moi? per l’emittente Radio Luna, nella quale si parlava di sesso e dove nacque il soprannome Cicciolina. Poi con le foto erotiche. Per finire alla tv, con il primo seno scoperto mandato in onda in diretta dalla Rai nella trasmissione C’era due volte (1978). Con la Staller, Schicchi fondò nel 1983 Diva Futura, un’agenzia per modelle e modelli del mondo dell’erotismo.

Si inserì nell’immaginario erotico degli italiani già stuzzicato da Edwige Fenech, le dottoresse del distretto militare, le liceali, Gloria Guida e Lilli Carati, ma fece qualcosa di nuovo: creò una sorta di mitologia dell’erotismo con personaggi angelici, aggressivi o giunonici, per colmare ogni gusto, dai nomi fantastici.

Entrò in politica, da bravo comunicatore a tutto tondo, affianco a Pannella negli anni 70. Nel 1987 la Staller entrò nella Camera dei Deputati, la prima Pornostar in politica. Nel 1987 venne fondato, poi, il Partito dell’Amore che non aggiunse il quorum ma che ebbe un buon successo grazie alla sua capolista, Moana Pozzi.

Nel 1994 una di quelle signorine, una di quelle bellezze che recitavano nei suoi film la fece diventare signora: Eva Henger gli diede anche due figli e, nonostante si fossero lasciati, è stata accanto a lui sino alla fine.

Un mestiere difficile in Italia quello di Schicchi che lo portò anche ad essere condannato nel 2006 in primo grado a 6 anni di reclusione per associazione per delinquere, violazione della legge sull’immigrazione e sfruttamento della prostituzione; poi il tuffo nel calderone di Vallettopoli (arrestato e scarcerato); infine nel gennaio 2008 la condanna a una multa di 800 euro per incitamento alla prostituzione.

Una vita complicata ma viva, vissuta sotto il segno della disinibizione che ha avuto il suo primo finale tragico con la misteriosa morte di Moana Pozzi e il suo finale senza appello con la fine del genio del porno morto quasi cieco, lui che agli occhi di molti ha dato gioia. Come se la felicità dei sensi dovesse essere, in qualche modo, scontata con un prezzo decisamente troppo caro.

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