SECONDO L’INVESTIGATORE PRIVATO LA TRAGICA SCOMPARSA È DOVUTA A UN DEBITO DI DROGA
Whitney Houston venne uccisa dagli spacciatori per un debito di droga. Questo è quanto sostiene un investigatore privato di Hollywood, Paul Huebl, citato dal National Enquirer. La star venne ritrovata morta lo scorso febbraio in una stanza d’albergo a Beverly Hills; l’autopsia arrivò alla conclusione che l’artista morì annegata nella vasca da bagno dopo aver assunto un cocktail di cocaina, marijuana e farmaci. Tuttavia, Huebl sostiene che i video di sorveglianza dell’albergo dimostrerebbero invece che l’artista venne uccisa.
Secondo l’ex poliziotto, Houston sarebbe stata presa di mira da “spacciatori potenti che mandarono dei delinquenti a riscuotere il grosso debito che aveva contratto per la droga”. Un debito pari a 1,5 milione di dollari, stando a quanto apparso su alcuni giornali. Contattato dal Daily Mail, Huebl non ha dichiarato con certezza che Houston venne uccisa, ma ha sottolineato come le prove da lui raccolte, e consegnate all’Fbi, porterebbero a questa conclusione.
Secondo la sua versione, le immagini girate dalle telecamere di sorveglianze avrebbero ripreso in più occasioni due uomini, che sarebbero riusciti a mischiarsi nell’entourage di Houston, a entrare nella sua stanza e a ucciderla.