QUESTO WEEKEND IL MESE DEL DOCUMENTARIO PRESENTA FIVE BROKEN CAMERAS: LA LOTTA DI UN PICCOLO VILLAGGIO CISGIORDANO CONTRO L’OPPRESSIONE ISRAELIANA
Il Mese del documentario per questo weekend ha in serbo una delle sue ultime carte vincenti: Il documentario candidato agli Academy Awards 2013 e vincitore del Premio come Miglior Regia al Sundance Film Festival 2012 , 5 Broken Cameras, diretto dal filmaker palestinese Emad Burnat e dal documentarista israeliano Guy Davidi.
Il film racconta la resistenza popolare nonviolenta del villaggio cisgiordano di Bi’lin, documentando le violenze subite da parte degli israeliani. Emad Burnat aveva comprato queste cinque telecamere, oggi rotte, per documentare la nascita dei suoi figli, ma poi ha deciso di usarle per documentare l’occupazione del suo paese nell’arco di sei anni. Il documentario prende il nome così proprio da quelle cinque telecamere ed è frutto dell’assemblaggio del materiale ottenuto dopo oltre 500 ore di girato; ogni telecamera racconta una parte diversa della storia della resistenza del suo villaggio contro l’oppressione israeliana.
Guy Davidi era un documentarista israeliano, il quale, appena giunto nel paese di Emad, lo notò per la sua dedizione nel riprendere tutto ciò che accadeva, così gli chiese di vedere il girato. “Stavo guardando l’immagine di un vecchio che cercava di salire su una jeep dell’esercito per impedirgli di portare via qualcuno,” dice Guy. “E ho chiesto a Emad, ‘Chi è quest’uomo?’ E lui, ‘È mio padre’.” La scena racconta di come il padre del palestinese Emad, 65 anni, con grande coraggio, si sia arrampicato su un blindato israeliano per impedirgli di portare via il figlio. “In quel momento ho capito che ci sono immagini davvero importanti nei cinque, sei anni di video che ha girato.” Così 5 Broken Cameras diventa forse il primo documento personale sulla lotta di un piccolo villaggio contro la violenza e l’oppressione da parte del governo israeliano. Un racconto che si mostra senza alcun filtro politico, perseguendo un unico obiettivo: trasmettere la passione e il coraggio di questo popolo che difende se stesso contro ogni tipo di oppressione.
Nonostante questo, c’è chi in Israele tenta di presentarlo come prodotto della cinematografia di Tel Aviv, nascondendo la crudele verità che invece documenta. Le autorità israeliane lo censurano nel Paese, così Guy Davidi ha deciso di iniziare una campagna per la promozione di 5 BrokenCcameras tra i giovani israeliani.
Il mese del documentario lo presenta alla Casa del cinema di Roma, domani sera alle 21:30, al quale seguirà un incontro skype con i realizzatori, e la replica sarà domenica 3 gennaio alle 18:30.
Questa è una grande anteprima per la nostra città, un documentario candidato agli Oscar, che ci mostra con gli occhi di un bracciante, la lotta per la difesa del territorio, unico lembo di terra ancora di loro proprietà.
Da non perdere.