ANDIAMO A CONOSCERE INSIEME LA CARRIERA DI TOMMY LEE JONES CANDIDATO ALL’OSCAR COME MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN LINCOLN DI STEVEN SPIELBERG
Scegliere chi merita l’Oscar quest’anno è praticamente impossibile. Tanti sono i nomi di chi lotta per l’ambita statuetta e tutti sono ad altissimo livello, in sostanza lo stesso. Qualcuno però dovrà pur vincere e tra le nominations, noi vogliamo svelarvi le qualità e la storia della carriera di uno di loro, Tommy Lee Jones, candidato a Miglior Attore Non Protagonista per Lincoln di Spielberg. Un uomo colto con un carattere scorbutico che tutti a Hollywood temono ma non evitano perché davvero in pochi riescono ad eguagliarlo. Il Texano Lee Jones è nato a San Saba nel 1946. Trascorre la sua infanzia tra le feroci grida dei genitori che di lì a poco finiranno per divorziare e si rifugia nel football, sport che gli riesce così bene da portarlo a studiare prima nella prestigiosa scuola privata di Dallas, la St. Mark’s School, poi ad Harvard, dove studia Letteratura e teatro inglese, laureandosi con la Lode e dividendo la stanza con il futuro vicepresidente degli Stati Uniti, nonché Premio Nobel Al Gore. Purtroppo a causa della sua consistenza fisica abbastanza fragile, non potrà continuare nel football professionistico, ripiegando nel teatro e nella recitazione. Oggi possiamo dire che Tommy Lee Jones deve tutto a quella grande delusione. Ad ogni modo, dopo la laurea ottiene una parte nello spettacolo di Broadway A Patriot for Me, con Maximilian Schell, e nel 1970 è nel cast del film di Arthur Hiller Love Story. Dal ‘71 al ‘79 recita nella popolare soap opera One life to live, ma anche in telefilm come Charlie’s Angels (1976). Trasferitosi a Los Angeles, la città degli angeli Lee Jones inizia a porre le basi del suo enorme successo; nel 1978, recita accanto a Faye Dunaway in Occhi di Laura Mars, e in Betsy al fianco di Laurence Olivier e l’amico Robert Duvall. Finalmente, con l’inizio degli anni Ottanta arrivano anche i primi riconoscimenti, nel 1980 viene nominato ai Golden Globe come miglior attore in una commedia per La ragazza di Nashville di Michael Apted. Dopo i televisivi La ballata della sedia elettrica (1982) e La gatta sul tetto che scotta (1985), è di nuovo accanto a Robert Duvall in La colomba solitaria (1989), mentre sarà con Gene Hackman in Uccidete la colomba bianca (1989). Anche gli anni novanta gli regalano sorprese importanti: la sua grande occasione arriva nel 1991 con JFK – Un caso ancora aperto di Oliver Stone, in cui interpreta Clay Shaw guadagnandosi una nomination agli Oscar come miglior attore non protagonista, ma viene battuto da Jack Palance con Scappo dalla città – La vita, l’amore e le vacche.
Nonostante la sconfitta il tenace Tommy Lee Jones non molla e infatti, solo due anni dopo, l’ambita statuetta è sua, grazie al ruolo interpretato ne Il fuggitivo di Andrew Davis, riuscendo a battere mostri sacri di Hollywood come Ralph Fiennes, John Malkovich ed un giovanissimo Leonardo DiCaprio. Dopo l’Oscar, Lee Jones, si dà soprattutto ai film d’azione, tra cui Blown Away – Follia esplosiva (1994) con Jeff Bridges, Il cliente in cui affianca Susan Sarandon e poi Batman Forever con Jim Carrey e Nicole Kidman; ma i film per i quali maggiormente lo si riconosce, sono i due capitoli di MIB – Men in Black (1997-2002), diretti da Barry Sonnenfeld e con Will Smith al suo fianco. Qui Tommy Lee Jones interpreta l’agente K, appartenente a una sezione speciale per il controllo dell’immigrazione aliena sulla Terra, che fra repellenze e situazioni buffe, si trova a scontrarsi prima contro un vermone gigante e poi contro una sexy aliena; difficile a dirsi e se non l’avete ancora visto, recuperatelo. Nel 1995 si cimenta anche nella regia con The Good Old Boys, da noi purtroppo inedito, per il quale dirige Frances McDormand, Sam Shepard, Sissy Spacek e Matt Damon in un western texano ricco di avventure e colpi di scena. Nel Duemila, recita ne Regole d’onore con Samuel L. Jackson e in Space Cowboys di e con Clint Eastwood, suo amico. Torna regista (ma anche protagonista) con la pellicola drammatica Le tre sepolture western a sfondo politico per il quale vince la Palma d’Oro come miglior attore al Festival di Cannes.
Oggi, dopo tante fatiche e tanti successi, Tommy Lee Jones sceglie con chi lavorare ed ecco che la sua diventa una grande carriera di qualità: viene diretto da Robert Altman in Radio America (2006), recita in Nella valle di Elah(2007) con Susan Sarandon, e the last but not the least, viene diretto dai geniali fratelli Coen nel film premio Oscar nel 2007, Non è un paese per vecchi.
Di recente ha interpretato il marito di Meryl Streep in Il matrimonio che vorrei (2012) di David Frankel e infine rappresenta il leader radicale dei repubblicani Thaddeus Stevens in Lincoln di Steven Spielberg. Film per cui è nuovamente candidato all’Oscar e chissà se non gli farà vincere la sua seconda statuetta? Tommy Lee Jones se la merita, non solo per la sua straordinaria interpretazione, (da stasera, giovedì 24 gennaio potrete costatarlo con i vostri occhi), ma perché con la sua grinta, tenacia e ampia conoscenza, Tommy Lee Jones è uno dei pochi integri e favolosamente scenici attori di Hollywood. Noi di Film4Life tifiamo anche per lui…voi nel frattempo guardatevi una clip del film Lincoln che lo vede protagonista.