IL SOGNO DI POTER SCEGLIERE DI VEDERE UN FILM IN LINGUA ORIGINALE STA DIVENTANDO REALTÀ
Lo affermiamo da tempo e forse un piccolo spiraglio ci fa percepire che la nostra battaglia prima o poi sarà vinta: i film potranno essere finalmente visti senza l’orrido filtro del doppiaggio. Viviamo nell’era della globalizzazione in cui le informazioni girano con la velocità di un nanosecondo, in cui le nuove generazioni comunicano sempre con maggiore facilità con il resto del mondo, mentre in Italia siamo ancora oggi ancorati ad un meccanismo di doppiaggio arcaico che ci limita considerevolmente.
Pian piano l’insofferenza dei cinefili e appassionati sta però iniziando a farsi sentire, dando nuovi segnali che fanno sperare in un cambiamento repentino. Uno di questi arriva direttamente dal cinema Barberini di Roma che sta proiettando in questi giorni l’ultimo film di Tarantino Django Unchained, sia in versione originale con sottotitoli che in quella doppiata e udite udite: la versione originale sta incassando di più di quella doppiata!
Certo non si può ancora parlare di vittoria, a Roma il film di Tarantino in versione originale è in programmazione in una o due sale al massimo, mentre in italiano occupa 47 schermi. La strada è ancora lunga però gli italiani stanno iniziando a capire e a preferire la versione in lingua, per non perdersi niente. Come dice il regista Marco Tullio Giordana, “La versione originale di un film è sempre preferibile, perché il doppiaggio comporta inevitabilmente un certo tradimento. Doppiare un film non è come tradurre un romanzo, ma come tradurre una poesia: si tratta di un lavoro complicato. Il mio sogno cinefilo è che per tutti film distribuiti in Italia fosse prevista la programmazione di una copia in originale”.
Adesso tutto ciò sembra ancora un sogno, ma ad oggi le possibilità di vedere un film in versione originale stanno aumentando su tutto il territorio nazionale. A Roma, oltre al Barberini, film in originale si possono trovare al Nuovo Olimpia, e in alcuni giorni all’Alcazar, al Nuovo Sacher il lunedì e nelle multisale Lux e Odeon. A Milano proiezioni in originale sono in programma all’Anteo, all’Arcobaleno e al Mexico. A Bari all’ABC e alla Galleria, oltre che nel Circuito d’Autore, organizzato dalla Regione; a Bologna al Chaplin e al Lumière. Programmazioni saltuarie in lingua originale anche a Parma, Modena, Ravenna, Catania, fino a Faenza e Treviglio.
Inoltre, le distribuzioni americane si stanno finalmente attrezzando per assecondare e aiutare tale crescita; dalla Universal fanno sapere che per i film più attesi già vengono messe in circolazione una decina di copie in originale. “La tendenza – conferma Thomas Ciampa, director Sales & Distribution della Warner Bros – è in crescita, anche se per ora le copie originali che distribuiamo per ogni titolo si contano sulle dita di una mano. I film in originale che hanno ottenuto più successo sono quelli destinati ad un pubblico più attento, colto.
I risultati, non solo di Django Unchained, ma anche di La miglior offerta di Tornatore e di Argo di Affleck, sono stati molto significativi”. D’altra parte le distribuzioni italiane rispondono affermativamente: la Bolero assicura che metterà a disposizione degli esercenti alcune copie in originale di Re delle terre selvagge, un film che doppiato perde molto della sua forza emotiva.
Come negare del resto che il 99% dei film doppiati in italiano perde in toto la sua autenticità?! E’ vero che i nostri doppiatori sono molto bravi e professionali, ma non dovrebbe essere una costrizione ma una scelta. Pensate a Lincoln, chi è andato a vederlo non potrà non esser rimasto deluso dalla prestazione di Pierfrancesco Favino che ha offerto la sua voce a un mostro sacro dell’Olimpo di Hollywood Daniel Day-Lewis. Un attore candidato all’Oscar deve essere goduto e valutato nell’interezza della sua performance. “Da regista odio il doppiaggio, quando, per problemi tecnici, devo doppiare alcune parti dei miei film soffro da morire. Da spettatore non saprei dire se un film sia più penalizzato dai sottotitoli, che sottraggono qualcosa alla visione, o dal doppiaggio. Ciò che mi infastidisce nelle versioni italiane è un certo compiacimento nella recitazione che si nota spesso nei nostri pur bravissimi doppiatori”.
Intanto arriva Les misérables, un film musicale e quasi interamente cantato che sarà proiettato in versione originale con sottotitoli, senza che la cosa preoccupi la distribuzione Universal, che non ha neppure preso in considerazione la possibilità di una versione doppiata. Noi continueremo a combattere per la fine della dittatura del doppiaggio. Siete con noi?