PROBLEMI TECNOLOGICI IN QUEL DELL’ACADEMY OF MOTION PICTURE ARTS E SCIENCES
Lo show che ha accompagnato la consegna degli Oscar l’anno scorso è stato definito tra quelli più noiosi della storia quindi, nonostante la statuetta si mantenga in ottima forma, anche l’Academy ha bisogno di ringiovanire. Di sicuro quest’anno il presentatore della serata Seth MacFarlane dovrebbe dare tutto ma non di certo problemi di noia ma, oltre all’evento, gli Oscar 2013 per stare al passo coi tempi per la prima volta ha deciso di far votare i suoi giurati online. Piccolo problema: loro, quasi tutti under 60, non lo sanno fare. In più il terrore è che le votazione che sono state avvenute tra il 17 dicembre e il 3 gennaio e della quali sapremo il risultato il 10 gennaio debbano lottare contro un server telematico ricco di bug e problemi di connessione, e quello del futuro, con la paura di attacchi da parte di Anonymous e il rischio hacker. In più già si urla alla possibilità di brogli: a lanciare l’allarme, per primi, i giornalisti dell’Hollywood Reporter he hanno dichiarato come la svolta tecnologica rischierà di “uccidere” le nomination. Per entrare nel ballottaggio di «miglior film dell’anno», infatti, ogni film necessita di almeno il 5% di voti Ampas. Una percentuale che, visti i problemi sperimentati con il voto online, rischia di non essere raggiunta e di tagliare dalla rosa dei nominati alla statuetta film come The Master di Paul Thomas Anderson ma anche Django Unchained di Quentin Tarantino.
Comunque ormai il gioco è fatto e tra due giorni l’America dovrà fare i conti con la rosa definitiva di film in gara. Tra i nomi spiccano Les Miserables di Tom Hooper, Silver Linings Playbook di David O. Russell e Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow. Ma i grandi favoriti a vincere la statuetta come miglior pellicola, saranno Lincoln di Steven Spielberg e Argo di Ben Affleck. Ancora una volta una sfida tra la tradizione della regia e un nuovo arrivato dietro la macchina da presa. Già due anni fa, durante l’83° edizione del premio, lo scontro fu tra il titano The King’s Speech e la spiazzante novità di The Social Network. Un tentativo di togliere un po’ di vecchio da uno show a volte lungo e petulante fallito a causa dell’età dei votanti. Sebbene The Social Network rimanga infatti, ancora oggi, tra le sceneggiature più seguite e amate dal pubblico, con la vittoria di The King’s Speech gli Oscar rimasero chiusi, ancora una volta, in quella gabbia dorata voluta e costruita da una “vecchia Hollywood” troppo legata alla sua tradizione.
Che il passaggio al voto online sia l’inizio della modernità per i vecchi ma sempre ambitissimi Oscar?