Speciale oscar 2013: ang lee

UNO SGUARDO APPROFONDITO SULLA CARRIERA DELL’AUTORE CANDIDATO ALL’OSCAR PER “VITA DI PI”

Ang Lee detiene un record importante: è l’unico regista non esclusivamente ‘bianco’ ad aver vinto l’Oscar come Miglior Regista. Nacque 59 anni fa in un piccolo villaggio di Taiwan, Chaochou, dove visse sotto un regime di educazione abbastanza ferreo, in cui era importantissimo conoscere i classici della letteratura cinese. Si interessò alle arti all’università e la visione de La fontana della vergine di Ingmar Bergman lo folgorò a tal punto da convincerlo a diventare regista. Dopo aver completato gli studi di teatro In Illinois, si trasferisce a New York dove riesce a frequentare La Tisch School of Art, dove tra gli altri conosce il futuro regista di Fa la cosa giusta Spike Lee.

Come tesi per quest’università il giovane taiwanese realizza un mediometraggio di 43 minuti che all’inizio suscita l’interesse di alcuni produttori che gli potevano consentire l’accesso a Hollywood, ma la cosa non va per il verso giusto. Resta per alcuni anni senza far nulla, contando solo sullo stipendio della moglie, biologa molecolare. Lee a quel punto inizia a scrivere due sceneggiature e una volta completate decide di inviarle a un concorso organizzato dal Ministero Cinese e queste arrivano rispettivamente prima e seconda nella graduazione. Tra le due vi era Banchetto di nozze.

In seguito Lee procede con successo la sua carriera, diviso tra Taiwan, la Cina e la sua nuova patria, gli Stati Uniti. Realizza film sempre diversi come Ragione e sentimento, Tempesta di ghiaccio e Cavalcando col diavolo. Ma è grazie al successo de La tigre e il dragone, vincitore dell’Oscar come Miglior Film Straniero, che la Universal decide di accordargli la regia del suo primo kolossal, Hulk. Le tematiche che accomunano delle pellicole così differenti sono l’alienazione, la marginalizzazione e la repressione e alcuni, in particolare quelli girati in Cina, si concentrano sullo scontro tra tradizione e modernità.

Nel 2005 Lee vince il Leone d’Oro a Venezia con Brokeback Mountain, uno dei primi film mainstream hollywoodiani a trattare l’amore omosessuale in modo diretto. Il film scatena vari dibattiti, ma è un successo al botteghino: è grazie a questa pellicola che Lee vince l’Oscar come miglior regista spuntandoli su colleghi come lo Spielberg di Munich e l’Haggis di Crash (che comunque vince come miglior film).  Non passano neanche 2 anni che Ang Lee vince una seconda volta a Venezia per il controverso Lussuria, kolossal a tinte torbide prodotto in Cina.

Nel 2012 Ang Lee si rifa dal flop di Motel Woodstock (2009) e gira Vita di Pi. E a sorpresa torna alla ribalta con l’adattamento di un film che secondo molti era ‘infilmabile’ ed è ora tra i favoriti per gli Oscar. Ce la farà anche stavolta?

 

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