Speciale Oscar 2013: Joaquin Phoenix

DA BAMBINO PRODIGIO A UNA VALANGA DI RICONOSCIMENTI INTERNAZIONALI

Lineamenti forti, espressione penetrante. Ha una personalità forte Joaquin Phoenix, e forse grazie a questa è riuscito a distinguersi nello star system interpretando ruoli molto diversi tra loro e dal copione difficile. Parliamo dell’attore americano oggi, per svelarvi l’uomo che si nasconde dietro la maschera del divo hollywoodiano nuovamente candidato agli Oscar 2013.

Nato nel 1974 a San Juan, in Porto Rico, la famiglia ha sicuramente contribuito a far nascere un carattere ben delineato, testardo e desideroso di dare il meglio di se. Incontratisi per caso lungo la strada mentre quella che sarà la madre faceva l’autostop, il padre e la madre si innamorarono immediatamente. Decisero insieme di entrare a far parte di una comunità hippie, per poi dedicarsi alla setta religiosa dei Bambini di Dio in Sud America.

Non una vita ordinaria ed equilibrata, insomma, è quella che è spettata ai 5 fratelli Phoenix almeno all’inizio della loro crescita. È nel momento in cui i genitori decidono di tornare negli Usa e lasciarsi alle spalle le varie esperienze mistiche, che la carriera di Joaquin prende il via. I giovani ragazzi cominciano infatti ad esibirsi come artisti di strada, e vengono notati dalla talent scout Iris Burton.

La prima prova dietro la macchina da presa è in Sette spose per sette fratelli del 1982, nel quale esordisce con il fratello River come attore protagonista. E proprio River sarà la causa scioccante che allontanerà Joaquin dal palcoscenico. Durante una serata in discoteca, correva l’anno 1993, il fratello maggiore muore in seguito ad overdose di eroina e cocaina, mixata a cannabis e valium. La chiamata che Phoenix fece al 911 fu riportata da giornali, radio e televisioni. La tragedia del vedere il fratello morire davanti ai suoi occhi e contemporaneamente la sua strumentalizzazione da parte dei media, lo traumatizzò a tal punto da voler chiudere i rapporti con Hollywood per qualche anno.

Torna sul grande schermo nel 1995, quando recita accanto alla meravigliosa Nicole Kidman in Da Morire, per la regia di Gus Van Sant. Qualche anno dopo lo vediamo anche in Innocenza Infranta, sul quale set conosce la futura fidanzata Liv Tyler; arriva poi la volta di Il Tempo di Decidere e 8 mm – delitto a luci rosse, film nei quali comincia già a prendere dimestichezza con ruoli drammatici.

L’apice del successo, la fama tanto auspicata, la gloria che tutti vorrebbero ma che non tutti ricevono, arriva con il kolossal di Ridley Scott, il pluripremiato Il Gladiatore accanto a Russell Crowe. L’attore viene scritturato per la faticosa e complessa parte di Commodo, figlio di Giulio Cesare, per la quale riceve la prima nominations agli Oscar come attore non protagonista.

È un sogno, un sogno spaventoso, la vita”, recitava nel film. Ma non si può dire lo stesso della sua di vita, vista l’onda inaspettatamente ma meritatamente fortunata del dopo Il Gladiatore. Lo vediamo infatti, in Hotel Rwanda di Terry George, e in Quando l’amore brucia l’anima di James Mangold. In quest’ultima opera interpreta il cantante rock Johnny Cash, e, nominato all’Oscar, non vince per colpa di Philip Seymour Hoffman.

Curiosa la vita se pensate che il lavoro cinematografico con il quale è in gara quest’anno è The Master nel quale recita proprio accanto a quest’ultimo. Stavolta però Phoenix si è preso la sua rivinta, battendo l’amico attore già dalla candidatura.

Non solo attore eclettico e non convenzionale, Joaquin è anche l’uomo dalle mille risorse e dai mille interessi. È famoso infatti, anche per essere un attivista sociale. Finanzia e partecipa ad iniziative promosse da Amnesty International; è nel consiglio di amministrazione di The Lunchbox Fund, con la quale si è impegnato a fornire pasti agli studenti nel Sudafrica; è membro di People for the Ethical Treatment of Animals.

Ovviamente, con il lavoro che fa, non si limita solamente ad aiutare economicamente e umanamente, ma si preoccupa anche di fare informazione. Ha girato lui stesso infatti Earthlings, documentario che denuncia lo sfruttamento, la malnutrizione e i maltrattamenti sugli animali negli allevamenti intensivi, domestici e nell’industria.

Un uomo da sposare si direbbe. Nell’attesa di vedere se porterà a casa la seconda statuetta dorata, qui sotto vi mostriamo il trailer di The Master di Paul Thomas Anderson, nel quale ci ha regalato l’ultima splendida e struggente interpretazione. Se non lo avete ancora visto, correte assolutamente ai ripari!

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