L’AUTORE (INSIEME A FABIO RESINARO) DEL THRILLER PSICOLOGICO PARLA DEL PROGETTO WEB MOVIES, FILM LOW BUDGET DISTRIBUITI GRATIS IN RETE DA RAI CINEMA
“Il vero amore? Il cinema”.
Lo scorso novembre, al Festival di Roma, l’A.D. di Rai Cinema Paolo Del Brocco aveva presentato il progetto Web Movies per la produzione e distribuzione di film di genere low budget su e per nuove piattaforme digitali. Se ne parlava film dal 2010 quando, in occasione della presentazione di L’amico di Wang dei Manetti Bros a Venezia, era stata anticipata la volontà da parte di Rai Cinema di investire su sperimentazioni legate alle nuove tecnologia, sia in fase realizzativa sia per quanto riguarda la circolazione di opere cinematografiche innovative.
Ci sono voluti due anni, ma Web Movies è ora una realtà: 10 film di genere (thriller, giallo, fantasy, horror) a basso budget, realizzati da autori emergenti, alcuni dei quali sotto i 30 anni, che Rai ha coprodotto e distribuisce in digitale, dapprima gratuitamente su Cubo Vision (piattaforma di video on demand di Telecom Italia su pc, smart tv, tablet e smartphone), poi su Rai Cinema Channel, su YouTube e quindi sul canale Raimovie sul digitale terrestre e poi in dvd. Work in progress…!
La volontà è quella di investire sul talento, ma anche di sperimentare nuovi canali distributivi. Iniziato con l’horror Fairytale di Ascanio Malgarini e Christian Bisceglia, mentre ora, online su Cubo c’è True Love di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, conosciuti come Fabio&Fabio, già apprezzati con i mediometraggi fantascientifici E:d:e:n, Afterville e The Silver Rope. True Love è un psychological thriller con venature sci fi girato tra Los Angeles e l’Italia, prodotto da Mercurio Domina, Wildside e The Safran Company, in collaborazione con Rai Cinema. Abbiamo incontrato Fabio Guaglione che ci ha parlato del progetto
DI COSA PARLA TRUE LOVE?
Parla del vero amore e del nostro vero amore per il cinema. Siccome stavamo sviluppando un grosso film e ci voleva molto tempo, abbiamo deciso di portare avanti contestualmente un altro progetto, perché non riusciamo a stare troppo tempo lontano dal set. E allora ci siamo chiesti: “qual è la più grande storia che possiamo raccontare con il budget più piccolo possibile?”. True Love è la risposta. Ci siamo immaginati quindi di avere un lui e una lei in un luogo: non sanno perché sono lì e da chi sono stati portati lì e vengono sottoposti a dei test dopo aver visto dei filmati rubati dalla vita dell’altro. E da questi dipenderà la loro vita
TRUE LOVE È GIRATO IN LINGUA INGLESE, TRA GLI USA E L’ITALIA. COME AVETE TROVATO GLI ATTORI?
Il casting è stato fatto online perché volevamo attori americani per girare a Los Angeles. Abbiamo trovato così i due protagonisti, gli unici veramente bravi che avevamo visto, iscritti al sindacato degli attori, cosa che ha fatto lievitare i costi e la ex casa di produzione ha deciso di ritirarsi il giorno prima dalla partenza del nostro volo, e così abbiamo dovuto trovare i soldi in 24 ore…
E COME CI SIETE RIUSCITI?
Avevamo molti favori da riscuotere (ride, ndr)
QUANTO È DURATA LA LAVORAZIONE?
Immaginato, scritto e preparato in tre mesi. Poi abbiamo girato una settimana negli Stati Uniti e tre in Italia. La post produzione invece è stata più lunga, circa 8 mesi, anche a causa della sovrapposizione di ruoli tra di noi. Fare un film indie, comporta diversi problemi al montaggio: la lavorazione è stata fatta velocemente con due camere (fotocamere Canon), con pochi take e spesso “raccolti in fretta”, quindi abbiamo dovuto lavorare creativamente per portare a casa al meglio le scene.
CHI È IL PUBBLICO DI TRUE LOVE: CHI LO DEVE VEDERE?
I nerd lo devono vedere assolutamente, è uno di quei film su cui sviluppare teorie e divertirsi a dare spiegazioni e fare ipotesi. Con nerd, in questo caso, intendo persone che si possono appassionare a un universo alternativo. Leggendo i commenti sparsi nella Rete a True Love, la cosa per noi più bella è leggere le teorie a cui non avevamo pensato, ma che hanno perfettamente senso. Spero che un giorno facciano un forum con le spiegazioni alla trama di True Love (ride, ndr). Scherzi a parte, è bello vedere come il film viva grazie al pubblico. Devo dire che abbiamo fatto un lavoro abbastanza complesso nel costruire la trama, spargendo pezzi del puzzle che potevano assemblarsi in modi diversi. Poi esiste una verità e una spiegazione vera del film, ma che non diremo per molti anni.
DA COME NE PARLI SEMBRI MOLTO SODDISFATTO…
È la prima volta che sono così soddisfatto di un nostro lavoro.
E COME È RIENTRATO TRUE LOVE NEL PROGETTO WEB MOVIES?
Stavamo lavorando conla Wildsidedi Fausto Brizzi, che a sua volta è stata contattata da Rai Cinema per sapere se avevano film di genere di autori giovani da far rientrare nel progetto. All’inizio noi sognavamo la sala, quindi non eravamo molto contenti, ma poi abbiamo riflettuto anche sui numeri. In Italia è difficile che un horror con nomi sconosciuti possa fare un buon incasso in sala, poi è un prodotto nuovo, diverso. Così, quando i produttori ci hanno proposto di tentare questa strada al posto che rischiare, abbiamo deciso di accettare.
QUINDI È UN FILM PER LA SALA DISTRIBUITO IN RETE?
True Love è stato concepito inizialmente per essere distribuito in sala, lo abbiamo girato con specifiche tecniche di quel tipo, ma può essere un contenuto per la Rete nel senso che è un tipo di film che stimola gli utenti con dei misteri e quindi può far generare discussioni altrove: social network, blog e il forum che vorrei nascesse (ride, ndr). Come dicevo all’inizio non eravamo contenti, ma adesso la vediamo diversamente: da quando è uscito su Cubo Vision ci sono molte più persone che conoscono il nostro lavoro, hanno visto True Love gratuitamente e in molti ci hanno detto che compreranno il dvd quando uscirà.
COME VIVETE LA RIVOLUZIONE DIGITALE?
Oggi con budget piccoli si possono fare cose impensabili: il digitale ha portato democrazia e anche creatività in più: con poco budget si possono immaginare anche film di fantascienza o con effetti speciali. In questo modo fare cinema non è più una festa chiusa in cui non si riesce a entrare. Tutto è cambiato. Certo, si tratta di una strada percorribile per film piccoli, ma ci sembra un gran bel cambiamento.
E PER QUANTO RIGUARDA LA DISTRIBUZIONE?
Da un punto di vista distributivo ci sono scenari differenti: c’è un pubblico che vuole noleggiare un film, c’è chi vuole acquistare dvd e molto altro. Il paradosso è che ci sono talmente tanti contenuti che è difficile emergere tra migliaia di serie tv, film, corti, eccetera. Basta un click e si può vedere tutto. Questo è l’unico contro: l’offerta è così immediata che riuscire a emergere è difficile e quindi bisogna investire in marketing e pubblicità. Quello che si risparmia in produzione e post produzione, magari lo si deve spendere dopo per sostenere la distribuzione, forse anche più di prima.
L’ESPERIENZA VI HA FATTO VENIRE VOGLIA DI REALIZZARE UN PROGETTO AD HOC PER LA RETE?
Ci stiamo già lavorando. I contenuti per la rete funzionano ormai in doversi modi. Non mi piace usare la parola virale: ormai è un termine brutto e vecchio, ma si sta andando verso la creazione di tutta una serie di contenuti da fruire prima, dopo e durante un film che ti portano a vederlo e a entrare in quel mondo. Si pensi alla campagna fatta per Prometheus. Al di là del valore reale del film, grazie ai video prodotti ad hoc e distribuiti in Rete, il pubblicio aveva già familiarità con la storia e i personaggi. Mi ha fatto effetto. Questo è il modo giusto per usarela Rete! E poi c’è la serializzazione: in Internet, secondo me, non è ancora esplosa come dovrebbe. Ci sono tante webserie, ma nessuna ancora ha centrato l’obbiettivo di diventare “necessaria” per chi la guarda. Quelle serie da cui non ti puoi staccare e ne devi parare con tutti.
SARÀ IL VOSTRO PROSSIMO PROGETTO?
Per indole io e Fabio lavoriamo contemporaneamente su più media e più progetti: film, fumetti, libri, webserie. Siamo convinti che bisogna creare, come si diceva prima, “un universo” e lo esploriamo su più direzioni. La cosa divertente, per noi ovviamente, è stare a vedere cosa diventerà prima una realtà.
SARA SAGRATI