LA REDAZIONE SI CONFRONTA SULL’ULTIMO LUNGOMETRAGGIO DI JOE WRIGHT
Da oggi nelle sale la nuova trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Lev Tostoj, Anna Karenina: appassionante e appassionata storia dell’eroina russa che sfugge alla condanna che il suo infelice matrimonio rappresenta.
La redazione ha visto la pellicola e ora si confronta con opinioni, come spesso capita, molto contrastanti.
LA PELLICOLA MANTIENE LO STILE CINEMATOGRAFICO DEL REGISTA?
LINDA LAGATTOLLA: Sì, Anna Karenina è in perfetto stile Wright, non solo perché tratto da un romanzo come la maggior parte dei film del regista, ma anche per il modo in cui è diretto e per la presenza di Keira Knightley, musa di Wright.
SANDRA MARTONE: Wright in questa pellicola compie un errore grossolano, fa troppo. In una storia così forte dalla protagonista tanto carismatica non serviva caricare in quel modo ambientazioni e personaggio. Il soggetto era già di per sé abbastanza. L’idea, in più, di girare il film praticamente in un solo ambiente così eccessivo rende, a lungo andare, la visione claustrofobica. Keira Knightley sempre perfetta nelle interpretazioni che Wright le ha cucito addosso questa volta è completamente fuori dal personaggio.
È UNA TRASPOSIZIONE ESAURIENTE DELL’OMONIMO ROMANZO?
LL: Sì, a mio parere lo è non soltanto perché Wright si è attenuto fedelmente alla trama, ma anche perché è riuscito a descrivere alla perfezione la psicologia dei personaggi, particolarmente di Anna e Vronskij, trasmettendo appieno il carattere ribelle, coraggioso e all’avanguardia considerando i tempi, dei due, nel loro uscire allo scoperto infrangendo l’etica e la morale della società dell’epoca.
SM: Sì la storia segue il filo del romanzo originale (e ci mancherebbe altro) ma come ho detto prima la protagonista è fuori dal ruolo, Aaron Johson nei panni di Vronskij inespressivo. In questa valle di niente interpretativo si salva solo Jude Law che però, da solo, non riesce a salvare l’intero lavoro.
LO CONSIGLIERESTI?
LL: Assolutamente sì. Lo reputo un film meraviglioso. L’ottimo lavoro di Wright, curato nei minimi dettagli, è inoltre valorizzato da un cast eccezionale e da una splendida fotografia. A mio parere, uno dei migliori film degli ultimi tempi.
SM: No. E con decisione. Ma consiglio l’Anna Karenina di Bernard Rose del 1997 con una splendida Sophie Marceau.
A cura di Linda Lagattolla e…