TORNANO JESSE E CELINE 10 ANNI DOPO “PRIMA DEL TRAMONTO”
DURATA: 109′
DATA DI SUCITA: 31 Ottobre 2013
VOTO: 3,5 su 5
Tra gli amori che abbiamo spiato negli ultimi anni attraverso i film che li hanno raccontati c’è sicuramente quello di Jesse e Celine: la loro storia è nata in quel di Vienna dove nel film Prima dell’alba si sono incontrati ed è cresciuta a Parigi, dove li abbiamo spiati attraverso l’occhio vigile della telecamera di Richard Linklater nel lungometraggio Prima del tramonto.
L’ultima volta che li abbiamo visti facevano l’amore nel letto di un albergo della capitale francese ed ora, a 20 anni dal loro primo incontro, e dal nostro con loro, li ritroviamo in Grecia genitori due gemelli e accompagnati dai problemi che rispecchiano quelli della generazione di cui, sin dall’inizio della loro storia cinematografica, sono stati manifesto e che oggi è arrivata al traguardo dei quarant’anni.
La storia di Before midnight si apre con la partenza del figlio di Jesse (Ethan Hawke), avuto da un precedente rapporto, per gli States: l’allontanamento del ragazzo padre è come una pedina del domino che butta, una ad una, giù tutte le altre mettendo a dura prova il rapporto tra l’uomo e Celine (Julie Deply). Jesse infatti vorrebbe trasferirsi a Chicago per stare più vicino al figlio mentre Celine, che è da anni che lavora e vive a Parigi con lui, non è d’accordo.
L’incipit del film da il via a una rete fittissima di dialoghi tra i due protagonisti che pian piano mettono sul tavolino della loro storia tutta la vita: si parla di morte, dell’essere genitore, della tendenza al voler cambiare l’altro, di femminismo, di scelte, di paura, di tradimento.
Jesse e Celine parlano di ogni cosa con una naturalezza che rende vera ogni loro parola e con in sottofondo una quotidianità fatta anche di dolci e meschine ripicche di coppia. Una quotidianità a tratti banale e per questo realistica all’inverosimile e diretta da Linklater in modo tale che la camera entri all’interno dell’essenza dei due protagonisti portando con sé lo spettatore che guarda ciò che accade e si ritrova in moltissimi dei passaggi, tanto che la logorrea che il film propone non pesa mai.
Quella valanga di parole coronate da una recitazione strepitosa raccontano una storia talmente simile ad ogni altra che è impossibile non riconoscerla e, a tratti, non riconoscersi.