Berlinale 2013: il quinto giorno

ANCORA STORIE DI MADRI E ANCORA SESSO SOTTO IL CIELO DI BERLINO

Tra i film più attesi della kermesse tedesca c’era sicuramente il terzo capitolo della storia d’amore tra Jesse e Celine, Before midnight, già protagonisti di Prima dell’alba e Prima del tramonto per la regia, ancora una volta di i Richard Linklater. Il lungometraggio, fuori concorso e già passato al Sundance, è valso l’attesa dimostrando, a distanza di vent’anni dal primo e di 20 anni dal secondo film, ancora un grandissimo affiatamento artistico tra il regista e i due protagonisti Ethan Hawke e Julie Delpy.

Per quanto riguarda invece il concorso oggi sono stati presentati due film che hanno al centro del loro soggetto le storie di due madri. Il primo, Child’s pose, è la storia di Cornelia madre apprensiva che fa di tutto per salvare suo figlio dal carcere che lo aspetta in seguito a un incidente in cui ha perso la vita un bambino. Al di la della storia ciò che rende interessante il lungometraggio del rumeno Calin Peter Netzer è l’ambientazione alto borghese e i meccanismi che la circondano.

Meno suggestiva invece, seppur sulla carta poteva apparire diversamente, la vicenda di Layla Fourie protagonista dell’omonimo film che racconta è una donna sudafricana che svolge un lavoro particolare, in un’azienda specializzata in sistemi di rilevamento delle bugie, e che in seguito ad un incidente si ritrova ad affrontare una situazione molto complessa e difficile.

Nelle altre sezioni ci sono da sottolineare i lavori di Ken Loach, che oggi ha presentato in The Spirit of ’45, in Berlinale Special, e con il quale racconta lo sviluppo politico della Gran Bretagna a partire dall’immediato dopoguerra, e il “pezzo forte” di Panorama Interior. Leather Bar. di James Franco e Travis Mathews, un film nel film che è ambientato sul set di Cruising di Friedkin e prova a ricostruire i 40 minuti mancanti della pellicola – che furono tagliati per evitare che al film fosse imposto un divieto troppo restrittivo – girati in un locale gay, nel periodo immediatamente precedente alla diffusione dell’epidemia di AIDS.

Sesso e moltissime sfumature della femminilità sembrano essere il leit motiv di questa kermesse che incomincia a dare qualche soddisfazione alla critica e al pubblico.

Domani un po’ di Italia, e della sua mania per il cibo, arriverà in quel della Berlinale Slow Food Story, il film di Stefano Sardo che ripercorre la storia della rivoluzione gastronomica nata 25 anni fa come forma di resistenza al fast food. Ma domani sarà anche il giorno di Jude Law, protagonista di un altro attesissimo film: Side effects

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