FORTI LE CRITICHE DELLA POLITICA CONTRO LA FIRST LADY PRESENTE ALLA SERATA DELLE STELLE
Gli Oscar celebrano il cinema americano ed è per questo che la presenza a sorpresa e in collegamento della First Lady Michelle Obama alla serata degli Oscar, pur stupendo, non ha in sé niente di straordinario, almeno vista da qui, dall’Italia, paese dove il binomio politica-spettacolo è ormai accettato, erroneamente.
Introdotta da Jack Nicholson, avvolta in un vestito argentato e con l’immancabile phonatissima frangia, la First Lady ha annunciato la vittoria di Argo, il film di e con Ben Affleck, dedicato a un drammatico capitolo della storia della diplomazia americana: l’operazione segreta congiunta tra Stati Uniti e Canada per liberare sei cittadini americani rifugiatisi nell’ambasciata canadese di Teheran. Pellicola americanista quanto basta, anche se il suo regista lo nega, ma non di certo celebrativa come Lincoln.
Questo gesto, però, non è piaciuto ai repubblicani che hanno attaccato la First Lady definendola, nel più gentile dei casi, un’esibizionista.
Il Washington Post ha dedicato alla vicenda un intero articolo dal retorico titolo: Può una First Lady avere un ruolo da star?.
La Cnn ha parlato di salto dello squalo, di una caduta di stile fuori luogo per la first lady. Lo stesso Affleck dopo la cerimonia ha detto che gli sembrava di aver avuto un’allucinazione quando ha visto la First Lady.
Lei pare si sia molto divertita, dicono voci vicine alla Casa Bianca, ma sembra non abbia fatto divertire molto gli spettatori davanti allo schermo: la politica che si mischia alla spettacolo, come spesso accade in Italia, non è cosa gradita al popolo statunitense dal quale, forse, abbiamo ancora qualcosa da imparare.