Studio illegale: recensione film

LA COMMEDIA DIVERTENTE E POCO AMBIZIOSA DI UMBERTO CARTENI

GENERE: commedia

DATA DI USCITA: 7 febbraio

C’era un tempo in cui la comunicazione non passava per i social networks e non aveva il limite di 140 caratteri per esprimere ciò che si è. C’era un tempo in cui era il blog, versione 2.0 del diario segreto, il luogo in cui raccontarsi con pseudonimi o mettendoci la faccia, anche tosta.

Ed è proprio nell’epoca in cui i blog aveva tanto successo da essere vero e proprio fenomeno di costume e di pensiero che tra le ragazzine disperate per i propri amori, gente adulta che dava le proprie opinioni, e persone nascoste dietro il dito invisibile della parola blogger che Federico Baccomo, Duchense per il web, incominciò a scrivere sulle sue pagine online la realtà delle sue giornate quando era avvocato alla sede milanese della Freshfield Bruckhaus Deringer.

Da quegli aneddoti nasce poi un vero e proprio romanzo che la casa editrice Marsilio ha pubblicato nel 2009, Studio Illegale, e che descrive ironicamente la realtà di alcuni grandi studi legali d’affari italiani e in particolare milanesi, narrando di condizioni di stress psicologico a cui sarebbero sottoposti i giovani avvocati all’interno dei meccanismi lavorativi di quegli ambienti.

Il film, liberamente ispirato e omonimo al romanzo di Baccomo e da lui sceneggiato, parte proprio dal gesto estremo di un avvocato di un grande studio legale milanese che si suicida. per poi aprirsi alle vicende di un suo collega, Andrea Capi (Fabio Volo) che durante un’importante contrattazione si innamora del legale della controparte, Emile Chomand (Zoe Felix).

Il lungometraggio sfiora, senza mai approfondire, il tema dell’ossessione del lavoro che anestetizza i sentimenti e rende molti uomini cinici replicanti. Pur non avendo la presunzione di voler affrontare tale tematica con serietà o di dare messaggi sociali qualunquisti e pur avendo come soggetto una storia d’amore già vista troppe volte, la regia di Umberto Carteni rende la pellicola frizzante grazie anche a gag spiritose e all’ottima interpretazione degli attori: Fabio Volo nel ruolo dell’uomo innamorato ancora una volta si trova a suo agio pur non scavando mai troppo nell’introspezione del personaggio.

Studio Illegale risulta essere un film divertente, poco ambizioso. Una commedia semplice dal finale che lascia libera interpretazione allo spettatore che esce dalla sala con un sorriso, in bilico tra il dolce e l’amaro, stampato sul volto.

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