IL DOCUMENTARIO FIRMATO DA MARIO MARTONE E JACOPO QUADRI MAI DISTRIBUTO NEI CINEMA
Quando parliamo di missing in Italy il più delle volte ci riferiamo a pellicole straniere, di grande valore estetico e cinematografico, che mai hanno trovato distribuzione nelle nostre sale. Capita, però, che anche produzioni italiane non trovino, per vari motivi, distribuzione proprio nei cinema del nostro paese.
È questo il caso di un interessante documentario co diretto da Mario Martone e Jacopo Quadri dal titolo Un posto al mondo.
Il docufilm è stato presentato nel 2000 al Festival di Locarno e nel 2001 a quello di Rotterdam. Pur essendo passati più di 10 anni dalla sua lavorazione il lungometraggio è ancora di una contemporaneità disarmante.
Tramite immagini di repertorio Rai, che raccontano le guerre e le carestie del mondo, che si sovrappongono a immagini della rappresentazione teatrale L’Edipo re di Sofocle (realizzata al teatro Argentina di Roma dallo stesso Martone e con la partecipazione di un coro di migranti, donne e uomini giunti in Italia nei modi più diversi: marginali, integrati, poveri, colti oppure ignoranti, rom, curdi, lucani, siciliani, tedeschi, africani) i due registi hanno dato vita a un interessante lavoro che tra pura drammaturgia e dura realtà racconta le vite dei migranti che con difficoltà e dolore cercano nell’Italia il loro posto in cui vivere con una dignità che dovrebbe essere dovuta ma spesso è faticosa da trovare.
Il dramma greco dell’Edipo Re si amalgama con quello dei reali personaggi che come lui hanno perso, in pochissimo tempo, ogni cosa sottolineando con la maestria registica dei due cineasti e una colonna sonora firmata da Nick Cave che modernizza e sottolinea molti passaggi, la fragilità dell’essere umano vittima delle beffe del destino e il suo bisogno di trovare un luogo nel mondo in cui essere, di nuovo e nonostante tutto, persona.