GIORGIA FARINA: “AVEVO VOGLIA DI FARE UNA COSA AL FEMMINILE COSA PIUTTOSTO INEDITA IN ITALIA”
La regista, Giorgia Farina, ha soli 27 anni eppure per la sua opera prima Amiche da morire ha diretto un cast d’eccezione che unisce molte delle sfumature della femminilità che abbiamo nel panorama cine-televisivo italiano. Sono infatti Claudia Gerini, Cristiana Capotondi e Sabrina Impacciatore le protagoniste del film e noi le abbiamo incontrare, insieme alla regista e al beato tra le donne Vinicio Marchioni.
Quali sono stati i presupposti per questo debutto?
Giorgia Farina: Avevo voglia di fare una cosa al femminile e in Italia è piuttosto inedito. I personaggi tipici sono la bonazza o la bruttina. Chi poi non ha pensato di uccidere il proprio partner in un momento d’ira? E mentre l’ho pensato stavo mangiando del tonno. Poi amo molto i film di genere. Sono cresciuta guardando horror, western e thriller. E’ volevo inserire questa traccia noir tipica della commedia inglese. Quando poi con Fabio Bonifaci abbiamo scritto la sceneggiatura, abbiamo anche fatto le vocine
Com’è stato scrivere una commedia al femminile?
Fabio Bonifaci: Io vivo tra le donne, una compagna, due figlie. Poi ho una casa piena di donne. L’unico rischio è quando litigano tra loro. Quando sono sopra i 7 anni è anche difficile gestirle. In questo film tutti gli uomini sembrano forti e invece sono deboli. Invece le donne sembrano deboli e in realtà sono forti
Il lavoro degli attori sui personaggi?
Cristiana Capotondi: Per Olivia ho pensato a quelle donne che ‘stanno avendo un momento da bionde’. Poi in realtà il mio personaggio è cinico e ha un momento di lucida follia. Quando la campana di vetro del matrimonio perfetto si sgretola, decide di punire che le ha infranto il suo sogno d’amore. L’unica cosa che ho in comune con il personaggio di Olivia è l’amore per le piante
Claudia Gerini: Già il nome Gilda è tutto un programma. La mia è una donna decisa che ama sedurre e ne fa un mestiere. Forse vorrebbe cambiare vita. Però non ho voluto mettere nel mio personaggio nessuna parte drammatica. Tutte la detestano ma lei se ne frega. Poi comincia l’aggancio col mondo femminile per lei che è abituata ad avere a che fare solo con gli uomini. Anche Gilda è un po’ senza patria ed è l’unica con l’accento neutro. In comune con lei ho le arti marziali e poi l’amicizia con Cristiana (Capotondi) nata sul set. Con Sabrina (Impacciatore) invece ci conosciamo da 20 anni
Sabrina Impacciatore: Penso che sia il primo film in cui ho un momento di riscatto altissimo dopo essere partita come un brutto anatroccolo. In Italia le donne devono avere un canone di bellezza stereotipato per essere sexy. Io invece avendo la gobba sul naso e non avendo la 4° di reggiseno non sono vista così. Invece nella vita privata faccio furore. Questo film poi è stata terapeutico perché ho dovuto fare tutta la prima parte senza tacchi, con calze pesanti. E nei primi giorni mi vergognavo a uscire dalla roulotte. E venivi guardata dai tecnici che, quelli si, sono veri maschi. E poi avevo dei mutandoni che mi arrivavano alle ginocchia. Successivamente ho scoperto che potevo piacere anche così e ho mollato l’analista. Quando è arrivata la giornata in cui mi hanno messo il vestito attillato, ero felice
Vinicio Marchioni: Quello che faccio nel film è un’autoironia sulla parte maschile. Un uomo in mezzo a queste tre donne è destinato a soccombere
L’ambientazione?
Giorgia Farina: Volevo dare un’idea ‘dell’isola che non c’è’ e quindi chiudere questa storia in mezzo al mare. Abbiamo girato in Puglia a Monopoli e Polignano a Mare. Il primo bagno l’abbiamo fatto con Cristiana buttandoci dagli scogli ed era il 5 maggio.
Ci sono stati dei timori prima di cominciare a girare?
La notte prima di iniziare il film non riuscivo a dormire. Poi mi arriva il messaggio di Raffaella Leone, la produttrice: “Anche papà (Sergio Leone) la notte prima non dormiva”
La funzione del tonno?
Giorgia Farina: La scena dell’omicidio e la trasformazione in tonno era un escamotage comico
Sabrina Impacciatore: Secondo Greenpeace il tonno è in estinzione quindi bisogna sostituirli con cose in esubero.
Quanto è stato importante il personaggio del Freddo di Romanzo criminale nella tua carriera?
Vinicio Marchioni: Il Freddo mi ha dato la possibilità di essrre conosciuto, ne sono orgogliosissimo e non me lo toglierò mai.
Farai un secondo film?
Giorgia Farina: Vorrei ritrovare le tre protagoniste di questo per farlo.