L’AVVOCATO ISABELLE COUTAND-PEYRE IN IRAN PER DISCUTERE LE MODALITÀ CON CUI CITARE IN GIUDIZIO LA CASA CINEMATOGRAFICA
Il vincitore del premio Oscar come miglior film di quest’anno, Argo, è da tempo sotto accusa delle autorità iraniane in quanto è “un ritratto irrealistico” del paese.
Secondo Fox news, che cita font giornalistiche locali, l’avvocato francese Isabelle Coutant-Peyre, nota per il suo legame, non solo di lavoro, con il terrorista Ilich Ramirez Sanchez, detto Carlos “lo sciacallo”, si troverebbe in Iran per discutere le modalità con cui citare in giudizio l’industria cinematografica americana.
Il film si basa sull’escamotage per riportare a casa sei diplomatici statunitensi fuggiti durante l’assalto all’ambasciata statunitense di Teheran, nel 1979, ed è stato più volte duramente criticato dalle autorità e dall’opinione pubblica.
Dopo la premiazione agli Oscar, a Teheran il film è stato bollato come “propaganda anti-iraniana”. In più fatto che ad annunciare il vincitore come miglior film sia stata la first lady statunitense, Michelle Obama, ha dato una dimensione politica all’assegnazione del premio, secondo l’Iran.
Ma c’è anche chi non è d’accordo come, ad esempio, il quotidiano moderato Hamshahri, secondo cui è comunque possibile, grazie al film, analizzare gli eventi da una prospettiva diversa.