Il cacciatore di giganti: recensione film

ANCHE BRYAN SINGER CADE NELLA TRAPPOLA DELLE ‘WONDERLAND’…IN SOSTANZA DA EVITARE 

GENERE: Fantasy

USCITA: 28 marzo 2013

Bryan Singer non è un grande regista, ma è uno che nel corso degli anni si è fatto voler bene grazie a un cult assoluto come I soliti sospetti, il secondo capitolo di X-Men e qualche altra pregevole pellicola. Ultimo progetto è stato il thriller nazista Operazione Valchiria, in cui ha saputo  ben dosare la suspence con una storia di cui già conoscevamo il finale. Ora anche il buon mestierante appassionato di fumetti si è dato alla mania dei film tratti da fiabe e l’impressione è che abbia fatto peggio di Burton e la sua Wonderland con Il cacciatore di giganti.

La storia è quella classica di Giacomino –qui Jack- e il fagiolo magico. Niente per cui strapparsi i capelli, ma l’idea di un “Davide contro Golia” versione fantasy poteva diventare interessante, se ben scritta. Peccato che non sia il caso della pellicola in questione. Già nell’introduzione possiamo vedere un’animazione di livello infimo dare vita a leggende del passato, in un modo che già ci allontana dai personaggi: stiamo a pensare che se gli sceneggiatori saranno così didascalici e pedanti per tutto il resto della pellicola, allora non ci sarà alcun momento per divertirsi.

Il film procede e sembra a prima vista essenzialmente rivolto a un pubblico di dodicenni: le gag legate ai giganti comportano caccole, rutti e scoregge, manco fossimo in una versione ‘edulcorata’ (?) di un cine-panettone. Ma pensandoci bene, di dodicenni così ingenui a cui vadano ancora giù queste cose, ce ne devono essere ben pochi: regista e sceneggiatori in questo caso sembrano avere una pessima opinione del pubblico a cui si rivolgono, viste le idiozie messe in campo e il livello dei dialoghi esplicativi oltre ogni sopportazione. Se quindi già un ragazzino potrebbe scuotere la testa durante la visione, per gag inutili e dei cattivi che non hanno alcuna presa sullo spettatore, neanche quando staccano le teste degli uomini con un morso (sullo sfondo ovviamente, di sangue qui non ve n’è traccia, come da tradizione fiabesca), cosa dovrebbe pensare il genitore che li accompagna?

Tra gli attori Stanley Tucci sembra l’unico che voglia conservare un minimo di dignità, ma la sensazione è che Il cacciatore di giganti possa infangare la figura del suo regista, come successo a Shyamalan, dopo l’uscita del suo L’ultimo dominatore dell’aria, tra i peggiori kolossal miliardari della storia. Se volete ripassarvi la fiaba di Giacomino in famiglia occorrerebbe rivedersi il medio metraggio d’animazione Topolino e il fagiolo magico. In quel caso non sono manco dieci euro buttati, visto l’ennesimo uso di un 3D totalmente inutile: della serie “oltre al danno la beffa”…

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