IL CANTAUTORE PRESTA LA SUA VOCE ALLA VOCE NARRANTE DEL CARTONE ANIMATO
A raccontare le avventure di Zarafa e Maki i due protagonisti del film di animazione Le avventure di Zarafa. Giraffa Giramondo, è un vecchio saggio che, all’ombra di un baobab e con l’aiuto di piccoli pupazzi narra la vicenda, tratta da un fatto realmente accaduto nel 1827 quando il Pascià d’Egitto offrì in dono al re di Francia Carlo X una piccola giraffa per ottenerne il sostegno contro i turchi che assediavano Alessandria d’Egitto, a un gruppo di bambini.
La voce del vecchio saggio nella versione italiana del lungometraggio è di Vinicio Capossela che ha firmato e cantato anche il pezzo, colonna sonora del film, Zarafa Giraffa.
Ecco cosa ci ha raccontato Capossela di questa sua avventura:
Vinicio, come sei entrato a far parte del progetto?
VC: Conosco bene Luca Bernini di Nexo, che distribuisce il film in Italia. Lui mi ha proposto di comporre il brano e da lì è nata la collaborazione. In più ho sempre provato un certo fascino per gli animali, le storie di fantasia e il mondo geografico che viene mostrato nel film, quell’immaginario che rimanda anche a Verne. E poi c’era la giraffa, un vero miracolo di natura che unisce eleganza e sproporzione.
Come è stato dare voce al narratore di questa storia?
VC: Prima di rispondere, volevo aggiungere che la storia della giraffa è stato all’epoca l’evento più memorabile che ha portato meraviglia in tutta la Francia nel suo percorso a terra verso Parigi. Da qui è nata una vera e propria “giraffomania” che mi ha divertito. Per quanto riguarda la voce, è stata un’esperienza di scoperta nei confronti dei grandi maestri del doppiaggio qui a Roma. Ho lavorato con Rodolfo Bianchi che dalla cabina mi dirigeva. È stato interessante confrontarsi con una figura del genere. Tutta l’attenzione per la pronuncia invece mi ha un po’ innervosito, ma è comunque affascinante scoprire in quanti modi si possa dire una frase. Ho anche visto la versione originale del film che è molto bella ed è stato un modello da seguire. Credo anche che quando si ha una voce molto riconoscibile, non si debba anteporre la voce al personaggio, ma far risaltare il personaggio. Spero di esserci riuscito.
Che rapporto hai con il cinema in quanto spettatore, soprattutto di film d’animazione…
VC: A me è sempre piaciuto Il libro della giungla, dove c’era anche Sordi che doppiava un personaggio. Sono sempre stato attratto dal fantastico, dall’animazione. È una qualcosa di magico, che rimanda agli spettacoli delle lanterne e alle grotte dei primitivi. Gli uomini disegnavano e si affrancavano con il disegno. Guardavano in alto, come indica la parola antropos.
Tu che ha vinto il Premio Amnesty Italia nel 2009, che ne pensi della politica nei confronti degli immigrati in Italia?
VC: Sono felice che sia stata eletta una Presidente della Camera che è sempre stata attenta a questo problema. È un qualcosa che ho affrontato anche nella mia collaborazione con Segre. Io cerco di fare qualcosa nel mio piccolo, ma bisognerebbe cambiare la coscienza collettiva. Con la crisi economica purtroppo ci si sposta sempre a destra e si hanno fenomeni come quello di Alba dorata in Grecia, un movimento di ispirazione neo-nazista davvero preoccupante. Dimostra come nella difficoltà passi un messaggio populista e gli immigrati vengano percepiti come una minaccia.