PER I SUOI 50 ANNI RIPERCORRIAMO LA SUA CARRIERA, RICORDANDONE IL CAPOLAVORO MAXIMO
Tanti auguri Quentin, happy fuckin b’day! Oggi monsieur Tarantino compie 50 anni, cifra tonda per il ragazzo di Knoxville, Tennessee, ancora un giovanotto pieno di energia, che ha sfornato nella sua carriera un pezzo di storia del cinema dopo l’altro, studiando, sviscerando e analizzando la complessa società americana dal punto di vista del pulp. E proprio da questa parola nasce il suo film più apprezzato.
Era il 1994 quando Pulp Fiction sconvolse il mondo perbene degli Studios di Hollywood. Gangster umani, violenza alla portata di tutti e verbosa disperazione in un unico cantico in cui gli stereotipi si inchinano ad un ironia viscerale, impostata sulla potenza del dialogo. Episodi differenti, stessa follia, un valzer corale che conduce all’interno di una delinquenza comune, in cui vittime, carnefici e innocenti hanno tutti il loro ruolo, condotti per mano sul patibolo dal burattinaio Quentin.
Tarantino smonta e ricuce, accavalla e riprende alcuni episodi di altissima tensione e banalissima quotidianità posti nella città di Los Angeles: storie di ordinaria delinquenza, sovrapposte e rivisitate con sarcasmo e ironia. La rappresentazione della violenza che ne deriva rende questo film di culto per chiunque si accosti alla materia, un’opera che vive del puro piacere di raccontare, utilizzando al meglio interpreti complici, usati fuori dai loro stereotipi.
Pulp Fiction ha rappresentato, come per altri caposaldi, un cambiamento epocale nel modo di intendere il mezzo film, non più ancorato alla linearità delle scene, ma smontato e rimontato secondo un criterio mentale in cui ogni personaggio brilla di luce propria e ha una parabola che lo porta a confrontarsi con la sua nemesi, sia interiore, che rappresentata da qualcun altro.
Il pulp sta proprio in questo, nella mescolanza dei generi, vedere il killer John Travolta ballare con la cocainomane Uma Thurman, il sicario Samuel L. Jackson impartire lezioni di morale al ladruncolo Tim Roth, il pugile Bruce Willis affrontare i suoi demoni e salvare la vita al padrone-boss Ving Rhames. Tutto è rovesciato, niente è da buttare: la bellezza di quest’opera risiede proprio nella sua poetica del male.
Tu la leggi la Bibbia? Auguri da Film 4 Life!