COMPIE OGGI GLI ANNI IL REGISTA CHE HA FATTO SOGNARE MIGLIAIA DI ITALIANI
La carriera cinematografica di Tinto Brass iniziò negli anni 50’ quando trascorse un biennio come archivista alla “Cinémathèque” di Parigi, avvicinandosi agli ambienti della nascente Nouvelle Vague.
Tornato in Italia come aiuto-regista di Alberto Cavalcanti Brass lavorò anche con registi del calibro di Roberto Rossellini e Joris Ivens.
Il suo avvicinamento al cinema erotico avvenne a metà degli anni 70’ con Salon Kitty le cui atmosfere ricordano quelle di Luchino Visconti e in cui il rapporto tra sesso e potere che poi contraddistinguerà parte della produzione del cineasta incominciarono ad emergere.
Il passaggio definitivo dalla cinematografia seriosa, come viene definita dallo stesso Brass, a quella erotica si compie nel 1983 con La chiave film che, tra le altre cose, riportò in auge nell’Olimpo della sensualità Stefania Sandrelli e consacrò Brass come regista di genere.
Non sono mancate nella carriera del regista, nonostante la critica di settore abbia spesso trovato nelle sue pellicola una certa qualità artistica, forti attacchi specialmente da parte delle femministe e dei conservatori.
Negli anni 90’ la ripetizione di certi schemi sempre uguali nei film del regista e la mancanza della piacevole estetica che aveva contraddistinto inizialmente il suo cinema per lasciare spazio a un erotismo grottesco più che artistico ha pian piano affievolito l’interesse e la curiosità di pubblico e critica. Nonostante questo Tinto Brass non si arrende e, a 80 anni compiuti oggi, annuncia che quest’estate in Salento inizieranno le riprese di Ziva, L’isola che non c’è. Protagonista del film è Caterina Varzi: nuova musa del maestro e già interprete principale di Hotel Courbet, cortometraggio diretto da Tinto Brass e presentato alla 66esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.