Hugh laurie: intervista a dottor house

“NON MI MANCA HOUSE PERCHÈ SONO IO HOUSE”

È ormai un anno che la serie televisiva cult Dottor House M.D. non va più in onda ma le repliche continuano ad avere un ottimo ascolto.

Il suo protagonista, Hugh Laurie, in attesa di nuovi progetti televisivi e cinematografici, è alle prese con il suo nuovo album Didn’t It Rain dopo il successo del suo esordio musicale Let them talk. L’attore, cantante e regista inizierà nuovo tour mondiale, tra Europa e Stati Uniti il prossimo 27 aprile.

SANDRA MARTONE: Hugh, lei ha scritto libri, diretto, recitato sia in teatro che al cinema e poi in televisione. Ma cosa vuole fare da grande?

HUGH LAURIE: Cambio idea ogni giorno. Oggi vorrei fare il musicista ma probabilmente perché è quello che sto facendo. È impensabile soffermarsi su un progetto senza pensare di portarselo anche nel futuro.

SM: Nel docu-film Hugh Laurie: Down by the River emerge, al di là del suo amore appassionato per il blues, l’idea che fare musica era il suo sogno fin da bambino…

HL: Sì, incidere un dico è sempre stato il mio sogno e solo una volta che mi sono affermato come attore sono riuscito a realizzarlo

SM: Quindi, tornando alla mia domanda iniziale, il suo sogno è sempre stato questo alla fine…

HL: Non sempre. A un certo punto della mia carriera ho desiderato fare altro e l’ho fatto ma probabilmente infondo non avevo mai rinunciato all’idea di incidere e quando ho potuto mi sono messo all’opera.

SM: Oppure è tornato bambino…

HL: (ride) sì forse ha ragione: un impegno così bello, stressante e limitante come quello di essere il protagonista di una serie di grande successo quando finisce ti libera, ti fa rinascere e ora sono un bambino

SM: Cosa le ha tolto Gregory House?

HL: Lui niente ma il fatto che io sia diventato nell’immaginario collettivo degli spettatori Greg forse ha fatto sì che tante proposte non mi siano arrivate

SM: E cosa le ha dato?

HL: Notorietà, affetto e anni di grande lavoro

SM: Lei ha anche diretto due puntate della serie televisiva…

HL: Sì ed è stata una bellissima esperienza

SM: L’occhio della macchina da presa era l’occhio di House ormai, dato che la prima puntata diretta da lei risale alla sesta stagione

HL: Esattamente! Ero ancora di più dentro al personaggio e finalmente ho capito come ero visto da fuori

SM: Hugh, le manca House?

HL: Per otto anni di seguito e per gran parte delle mie giornate io ho camminato, pensato e parlato come Greg quindi mi sono trasformato anche nella mia quotidianità in lui. Non mi manca House perché sono io House e delle volte, nel mio privato, credo addirittura che Greg stia dando il volto a Hugh dopo tanti anni che è accaduto il contrario. Io vedo ogni volta che mi guardo allo specchio Greg quindi no, non mi manca lui ma il contesto in cui è nato e cresciuto il personaggio. Non escludo che tu in questo momento stia parlando con House…

SM: Io pensavo, dato il lungo tour “Hugh live” che sta per intraprendere, di parlare con Hugh il musicista…

HL: No, ma se vuoi te lo passo immediatamente

SM: Volentieri, la ringrazio… Com’è il rapporto col pubblico che la viene ad ascoltare ai concerti?

Ho la fortuna di avere, sia come attore che come musicista, un pubblico molto caloroso ma le due esperienze sono molto diverse: il riscontro durante i concerti è immediato e non è filtrato.

SM: Un’ultima domanda: dove sono in questo momento House e Wilson?

HL: Hanno girato l’America, secondo me, ora come ora li immagino a New Orleans…

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