IL REGISTA E ATTORE SPAGNOLO A ROMA PER PRESENTARE IL SUO PRIMO LAVORO DISTRIBUITO IN ITALIA
Santiago Segura è un nome che da noi non si sente molto spesso, ma in Spagna è un attore conosciutissimo che nel corso della sua carriera ha avuto la possibilità di lavorare con dei maestri del ‘bizzarro’ quali Alex de la Iglesia e Guillermo Del Toro e negli anni si è rivelato anche un regista di opere di successo. Ora la sua nuova fatica Il commissario Torrente – Il braccio idiota della legge, in realtà quarto capitolo di una saga che l’Italia scopre solo adesso, viene distribuita dal 2 maggio grazie alla Massimo Ferrero, casa di produzione e distribuzione in espansione che in Italia ha portato film quali Shadow e I mercenari.
Il commissario Torrente è una commedia d’azione, genere che in Italia per ovvie ragioni non viene mai frequentato. Nel corso della conferenza stampa, Segura si presenta con un look da metallaro cinquantenne e dopo la timidezza iniziale comincia a essere più aperto e sfacciato come il personaggio da lui interpretato nel film. Per inquadrare il film il regista e attore ci parla del suo passato:
“Quando è uscito il primo Torrente 15 anni fa, lo vidi come un lavoro underground, ma ebbe un grande successo, anche se in principio alcuni critici lo videro come un’apologia di certi comportamenti. Ma io non sono un misogino come il mio protagonista, sono un misantropo a fare un ritratto del genere: per portarlo sullo schermo occorreva per altro stare a una certa distanza.”
Quanto alle sue influenze Segura dice:
“L’Italia mi ha molto ispirato. Sono fan del cinema neorealista, in particolare di Ladri di biciclette. De Sica è stato un grande rivoluzionario. Ma anche il vostro cinema trash lo adoro: mi piacciono Fulci, Corbucci e gli spaghetti-western di un tempo. Anche Alvaro Vitali e il suo Pierino fanno parte della nostra memoria. In Spagna ci sono degli equivalenti di quel cinema e ho cercato di inserire alcuni degli elementi del nostro e vostro cinema in Torrente.”
“Per costruire questo personaggio ho pensato alla necessità che abbiamo di ridere dell’autorità. Già quando abbiamo da piccoli un maestro, alcuni di noi cercano di imitarlo alle sue spalle, ridendo di lui. Stessa cosa accade al cinema per chi indossa la divisa. A volte avvengono degli episodi in cui questi personaggi assumono su di loro dei poteri eccessivi che in realtà non hanno e in alcuni casi diventano pure un po’ tonti”
Torrente è il poliziotto con cui nessuno vorrebbe a che fare: miserabile, puzzolente, misogino, fascista… Un personaggio carico di negatività che tuttavia riesce a trovare riscontri da parte del pubblico.
“A me piacciono le persone che non hanno consapevolezza di Sé. Torrente quando si sente guardato alle feste e in discoteche, pensa che le donne lo osservano perché è bello. Mentre invece è sgradevole e puzza, un po’ come Homer Simpson, ma più negativo. Quando c’è poi qualche elemento di disturbo sulle sue caratteristiche di alcolista e fascista, alla fine queste vengono talmente caricate da risultare divertenti sul grande schermo. Ci consente di esorcizzare sulle nostre paure e su questo tipo di gente che esiste veramente”
Il film in origine è stato diffuso nelle sale spagnole in 3D e a quanto pare alcune scene rispetto alla versione originale sono state tagliate rispetto al film che si vedrà in Italia:
“Si trattava di scene molto sgradevoli in realtà. Alcuni spettatori ad esempio erano rimasti scioccati dalla scena della doccia in prigione, quando Torrente tira il sapone. C’era un piano di un culo in 3D che si affacciava verso la telecamera e perfino il montatore rimase scioccato. Oppure c’era la scena in cui un personaggio si tira un cellulare fuori dal culo che io al montaggio volevo tenere di più. In Italia vengo censurato di più che in Spagna ed era una cosa che ho sempre sognato (ride)”.