Treno di notte per lisbona: resoconto della conferenza stampa

IL REGISTA BILLE AUGUST PRESENTA LA SUA ULTIMA PELLICOLA, GIRATA TRA SVIZZERA E PORTOGALLO 

Un professore lascia il proprio lavoro per inseguire il mistero di una donna che ha tentato il suicidio ed è scomparsa: lentamente però viene trascinato anche dalla storia dello scrittore e medico Amadeu Prado e come un detective va’ a Lisbona a scoprire il perché di una vita così travagliata. Questa è la storia di Treno di notte per Lisbona nelle nostre sale dal 18 aprile. Il regista Bille August ci ha parlato della sua pellicola, passata in concorso all’ultima Berlinale.

Ho letto il romanzo di Pascal Mercier e ne sono rimasto molto impressionato, soprattutto da come questo libro tratti materie filosofiche con mano leggera, senza dimenticare una forte struttura per quanto riguarda la narrazione. Ci ha molto ispirati.”

Mercier prima di diventare scrittore, firmando l’omonima opera che è poi diventata best seller, insegnava filosofia in un’università svizzera, dunque la sua opera fa costantemente riferimento a concetti filosofici che sono difficili da inserire in un film.

A questo proposito mi sono chiesto: Come adattare la storia per lo schermo, visti i temi? Abbiamo cercato di trarre alcuni concetti dal romanzo e relazionarli alle situazioni del personaggio. I romanzi infatti sono ‘intellectual media’, i film invece li vedo più come ‘emotional media’: dovevamo fare in modo che i concetti del libro non fermassero il fluire della storia. Abbiamo dunque trovato delle citazioni filosofiche di facile presa che potessero aiutare la narrazione.

Per quest’opera di grande respiro August ha potuto ricorrere a un cast europeo di grandi nomi che comprende tra i vari Bruno Ganz, Mélanie Laurent, Charlotte Rampling e Tom Courtenay. Ma il protagonista assoluto della pellicola è Jeremy Irons che ritrova il regista con cui collaborò ai tempi de La casa degli spiriti (1992).

Mi era piaciuto nella storia l’elemento di uomo apparentemente noioso e tranquillo, alla ricerca della propria identità. Solo dopo una decisione presa sul momento, un po’ pazzamente, decide di andare a Lisbona, abbandonando tutto: fa questo per trovare se stesso e andare a scoprire qualcosa di più su delle persone che hanno vissuto fino in fondo la loro vita, combattendo contro la dittatura di Salazar. Quando abbiamo iniziato il casting siamo subito partiti da questo personaggio, Raymond. La prima scelta fu Jeremy Irons, almeno io avrei pensato che sarebbe stato perfetto. Dopo una telefonata ci siamo ritrovati a Londra per parlare del film e Irons accettò subito.”

A proposito della casualità, che sembra essere uno degli argomenti-chiave del chiave August ci dice:

L’autore del romanzo ci crede molto di più di me. Credo che in verità noi siamo i burattini del nostro inconscio. Raymond salta sul treno, per scappare da una vita noiosa, ma è motivato dal libro a fare quel viaggio. Sono due eventi che scatenano il colpo di scena iniziale: la sua vita noiosa e la lettura di quel libro.”

A questo riguardo al regista viene posta la domanda se sia più pericolosa la dittatura politica o la dittatura della noia.

Il fanatismo nella politica è molto pericoloso. La cosa più pericolosa però è l’indifferenza, quando si perde la voglia di essere reattivi nei confronti del mondo. Oggi si ha accesso a tutto, ma non tutti riescono a prendere questo come un privilegio e piegarlo a qualcosa di creativo”.

August con aria sorniona e fiera chiude la conferenza con i giornalisti facendo un piccolo annuncio sul suo prossimo film fin’ora in pre-produzione.

Il prossimo film svolto a San Francisco, s’intitolerà 55 steps ed è svolto nel 1989: una paziente che è in un ospedale psichiatrico, va’ in overdose da farmaci e cerca un’avvocatessa che possa intentare una causa alle industrie farmaceutiche e all’ospedale. Le due vincono il caso, come ci insegna la storia vera. Ma è anche un racconto di una grande amicizia. C’è già un cast, ma non mi è permesso fare nomi. Posso dirvi che le due attrici sono fantastiche. Gireremo tra luglio-agosto. Se finiamo per dicembre speriamo di portarlo a Berlino o a Cannes.”


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