REGISTA E ATTIVISTA DI ORIGINI GHANESI, FRED HA GIRATO UN BEL DOCUMENTARIO SUL CONCETTO DI INCLUSIONE
In questi giorni la materia è tema di dibattito nazionale, persino Saviano è apparso in tv per dare sostegno alla causa, noi non vogliamo essere da meno e diamo spazio al mondo del cinema. Parliamo di Ius Soli indicando l’acquisizione della cittadinanza come conseguenza del fatto di essere nati nel territorio dello Stato, Italiano in questo caso: Fred Kuwornu è nato e cresciuto a Bologna, oltre che ad essere mio amico, è un talentuoso regista, produttore, attivista ed entrepreneur di origini ghanesi. Laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Bologna, insegna presso il Master in Studi Interculturali le nuove tecniche di comunicazione social media.
Nel 2007 viene scelto dal regista americano Spike Lee per lavorare nel cast tecnico del film Miracolo a Sant’ Anna e subito dopo si dedica ad un progetto molto personale, promuovendo attivamente in Italia il concetto dell’inclusione e del Valore delle Diversity attraverso il documentario 18 IUS SOLI e le prossime produzioni Black Italians Vol.1-2-3. Ci ha raccontato un po’ di sé e del suo percorso artistico…
1. IUS SOLI, AL CINEMA CHI HA GIA’ AFFRONTATO QUESTO TEMA?
Nel mondo non saprei , anche se io sono stato ispirato da “ Made in L.A.” un documentario americano tutto sul tema dei “clandestini” messicani a Los Angeles. Nel mondo diciamo che i documentari che hanno come tema l’immigrazione e le sue declinazioni della cittadinanza sono comunque tanti. Se parliamo invece specificatamente del tema dello Ius Soli in Italia sono stato il primo a farne un lavoro dal corpo unico, anche se da qualche giorno in Italia è uscito il primo film dal titolo “Sta per piovere”. Io oltre a farne un documentario ho cercato di fare emergere il problema che abbiamo in Italia, e dopo il documentario molti ne hanno iniziato a parlare sempre più spesso, tanto che adesso ne è diventato un argomento di primaria importanza.
2. IL TUO DOCUMENTARIO NASCE DA UN’ESIGENZA PRECISA?
Nasce dall’idea di fare comprendere alla gente comune il senso di dare la cittadinanza per ius soli , magari mitigato da alcune regole, alle persone che nascono e crescono in Italia e che sono figli d’immigrati. Non possono aspettare di diventare 18 enni, ma a volte anche 25enni per diventare cittadini. E non è più un problema di questi ragazzi, ma visto che sono quasi un milione inizia a diventare un problema per il sistema Paese, per la nostra comunità, perché rischiamo di privarci ci di cittadini che contribuiranno al bene della collettività. Purtroppo in Italia il concetto di cittadinanza è interpretato come un kit di diritti ed un regalo che si da a qualcuno e non come un vincolo dell’individuo nei riguardi di una comunità e quindi un vantaggio per il sistema e non per l’individuo.
3.CHE PROGETTI HAI PER IL FUTURO?
Sto lavorando a un film con cast “all blacks “ italiano, in un certo senso la figura di Spike Lee mi ha molto motivato a cercare di fare la stessa cosa in Europa ed in Italia, abbiamo molto idee riguardo a possibili trame, ma vogliamo lavorare su delle commedie all’italiana proprio per dare un senso di normalità al fenomeno immigrazione, che purtroppo anche nel mondo del cinema è sempre trattato come un fenomeno triste di emarginazione di “pasoliniana” memoria. Inoltre è pronta una trilogia di documentari dal titolo Black Italians Vol.1, Vol.2, Vol.3 che mostrerà l’apporto in diversi campi delle donne e uomini italiani d’origine africana.
Nel frattempo vi invito a condividere e visitare 18-ius-soli.com