DALL’ORIGINE A OGGI QUALI SONO STATI GLI ITALIANI PREMIATI CON LA PALMA’DORO A CANNES?
Il Festival di Cannes si sa, è forse la kermesse cinematografica più importante al mondo, nonostante sia nata dopo la Mostra del Cinema di Venezia che quest’anno compirà 70 anni.
Erano, infatti, gli anni ’30, si viveva in pieno regime nazista e fascista e l’unico Festival in Europa (e nel mondo) che valesse la pena di esistere era la meravigliosa Mostra del Cinema. Purtroppo però in quegli anni, gli stessi film, subivano inevitabilmente una censura da parte del regime, tanto che lo stesso Hitler volle vedere premiato il film Olympia di Leni Riefenstahl, dedicato alle olimpiadi del ’36. Per queste costrizioni, Philippe Erlanger direttore dell’Association française d’action artistique, al ritorno dalla scadente Mostra italiana volle subito proporre al governo francese un’alternativa valida; Jean Zay, ministro francese della pubblica istruzione e delle belle arti, propose così la creazione, a Cannes, di un festival cinematografico di livello internazionale.
Nel giugno 1939, Louis Lumière accettò di presiedere la prima edizione del festival che avrebbe dovuto svolgersi dal primo al 30 settembre. La dichiarazione di guerra della Francia e del Regno Unito alla Germania il 3 settembre mise fine prematuramente a questa prima edizione. La prima vera edizione si svolse quindi solo nel 1946. Da allora il festival si è tenuto con cadenza annuale se si eccettuano gli anni 1948 e 1950, in cui non si svolse per problemi di bilancio. Cannes nasce dunque dall’idea di voler realizzare un festival in cui fosse chiara l’idea di pace e libertà.
L’Italia però non solo è stata fonte di ispirazione per il Festival di Cannes, ma probabilmente anche il Paese con più vincitori di Palme d’Oro, la massima onorificenza della kermesse francese. Il primo a vincerne una fu Roberto Rossellini con Roma, città aperta nel 1946. A cui seguirono, La dolce vita di Federico Fellini nel 1960, Il gattopardo di Luchino Visconti nel 1963; Signore & signori di Pietro Germi ex aequo Un uomo, una donna (Un homme et une femme) di Claude Lelouch nel 1966.
Un anno dopo il premio va a Blow-up di Michelangelo Antonioni e poi nel 1972 è la volta di due italiani: Il caso Mattei di Francesco Rosi ex aequo con La classe operaia va in paradiso di Elio Petri. Pochi anni dopo, nel 1977 sono stati premiati due grandi del cinema italiano che ancora oggi fanno brillare la loro stella nel mondo, Paolo e Vittorio Taviani con Padre padrone e nel ‘78 L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi.
Dagli anni ’70 la cinematografia inizia a dare segni del suo clamoroso declino, oggi pienamente confermato, infatti a Cannes, solo per quasi 30 anni nessun regista italiano ha vinto una Palma d’Oro fino al 2001 con La stanza del figlio di Nanni Moretti. Dopo di lui il silenzio, a parte l’exploit di Gomorra. Chissà che quest’anno Paolo Sorrentino non ci faccia una sorpresa…
Noi nel frattempo sogniamo ad occhi aperti.