L’ITALIA IN LUTTO PER LA PERDITA DELL’ATTRICE, MOGLIE DI DARIO FO, ATTIVISTA DI UNA VITA
Il teatro le scorreva nel sangue a Franca Rame, moglie di Dario Fo, nata da una famiglia che dal 1600 aveva varcato il palco, prima col teatro dei burattini e delle marionette e poi mettendo in scena direttamente il proprio corpo.
Il suo debutto teatrale avvenne quando ancora non sapeva parlare in ruoli di infante per le commedie della compagnia teatrale di famiglia.
Da adulta, negli anni 50’, insieme alla sorella si autoprodusse nella rivista e grazie a un ruolo per lo spettacolo Ghe pensi mi di Marcello Marchesi, in scena al Teatro Olimpia di Milano trovò il successo.
L’incontro con Dario Fo, che sposò nel 1954 e dal quale ha avuto un figlio, Jacopo, fu determinante sia per la sua vita privata che per la sua carriera. Insieme fondarono Compagnia Dario Fo-Franca Rame (lui regista e drammaturgo del gruppo, la Rame la prima attrice e l’amministratrice) che ebbe un enorme successo commerciale e di pubblico.
Nel 1968 i due sposarono le idee di quegli anni e lasciarono il circuito ETI per dare vita prima al collettivo Nuova Scena e poi a La comune.
Femminista e attivista nella controcultura e nella politica di sinistra degli anni 60’-70’ Franca Rame pagò caro il suo credo politico venendo rapita, nel 1973, da esponenti dell’estrema destra dai quali subì violenze fisiche e sessuali, ricordata a distanza di tempo nel lavoro Lo stupro, del 1981. Il procedimento penale è giunto a sentenza definitiva solo dopo 25 anni: ciò ha comportato la prescrizione del reato.
Nonostante questo l’attrice non lascia il mondo della politica e, anni dopo nel 2006, viene eletta senatrice in Piemonte dopo essersi candidata per L’Italia dei valori di Antonio Di Pietro.
Attrice anche in 12 lungometraggi Franca Rame è morta oggi lasciando un grande vuoto nel mondo della drammaturgia, ma anche in quello politico e quello utopico della libertà di idee e di espressione.