RIDLEY SCOTT SCAPPA DA ROMA E RICREA IL VATICANO A LONDRA: BREVE SPIEGAZIONE SUL PERCHÈ LE PRODUZIONI FUGGONO
Alien, Blade runner e Thelma e Louise. Tre titoli, tre film passati alla storia per la loro modernità perenne un solo grande regista: Ridley Scott.
Ed è proprio Ridley Scott che, fino a qualche giorno fa, è stato a Roma per girare il pilot di una serie tv, il cui titolo potrebbe essere The portrait o The Vatican, che racconta gli intrighi dello Stato Pontificio. Il pilota di un’ora commissionato da Showtime, è stato scritto da Paul Attanasio, l’ideatore del Dr.House, e ha come protagonista Bruno Ganz nei panni di Papa Pio VI oltre a Kyle Chandler nelle vesti di Thomas Duffy, un carismatico cardinale di New York.
La fiction, un thriller contemporaneo, vuole incentrarsi su le trame segrete, le lotte per il potere ma anche il misticismo nascosti nei corridoi dello Stato del Vaticano. Le location sono tutte nel centro di Roma intorno a San Pietro, via Giulia, via Nazionale tra esterni e interni nei meravigliosi palazzi romani che dall’8 al 30 aprile sono stati occupati dalla troupe della serie televisiva che poi si è spostata a Londra per ricreare lì il Vaticano. Perché? Semplice: innanzi tutto lo Stato Pontificio ha negato il permesso di poter girare all’interno delle proprie mura, come già accaduto in altri casi, e poi la produzione ha già speso 6 dei suoi 9 milioni di euro di budget in quel del Comune di Roma che ha affittato il suo suolo alla modica cifra di 50 mila euro al giorno.
Se in Italia è così caro poter pensare di girare nella scenografia naturale che il nostro paese può offrire in Inghilterra il governo ha previsto una detassazione del 25%, che si applica a cinema e filmati televisivi in genere. Ed ecco che il resto della serie, che avrebbe potuto incrementare il turismo nella Capitale o comunque portare nelle casse del comune soldi decisamente utili in questo momento storico dato che sono previsti 6 mesi di riprese, ha deciso di andare in Gran Bretagna dove ricreerà set identici a quelli che Roma ha grazie alla sua storia e tutto questo per colpa delle elevatissime tasse che lo Stato impone.
La produzione italiana che ha fatto da service alla serie tv, ovvero la Panorama Film di Marco Valerio Pugini, è la stessa che ha già lavorato con grandi progetti americani come Angeli e Demoni o Mangia, prega, ama non lascia dichiarazioni sull’argomento. Sta di fatto che se il cinema italiano è in crisi è anche perché non è in grado di sfruttare la terra e la cultura da cui nasce.
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