IL REGISTA MIRKO LOCATELLI È RIUSCITO A COINVOLGERE ESPERTI DEL SETTORE
“Non ci sono soldi” – “Non li voglio”. Questa la risposta di Filippo Timi, alla proposta lavorativa gratuita di un giovane regista milanese, Mirko Locatelli, che lo ha contattato via email per averlo come protagonista del suo nuovo lavoro indipendente, I corpi estranei. “Ho visto il film d’esordio di Mirko e mi ha parlato della storia de I corpi estranei. Ho accettato senza pensarci anche quando mi ha detto che non poteva darmi un compenso, perché a Milano vengono girati pochi film e questo non va bene”.
Timi racconta delle riprese a Repubblica.it, pochi giorni dopo essere tornato dal Festival di Cannes dove è stato elogiato grazie al successo di Un chateau en Italie di Valeria Bruni Tedeschi. Ne I corpi estranei l’attore italiano interpreta un uomo che trascorre le giornate rinchiuso in un ospedale per il figlio malato, spaventato da ciò che la vita possa presentargli in futuro. Ed è proprio durante uno di questi giorni che incontrerà Jaber, un ragazzo tunisino dalla vita totalmente diversa rispetto alla sua.
Il film è stato scritto da Locatelli e consorte, Giuditta Tarantelli, e si concentrerà proprio sul rapporto che nasce tra queste due persone così diverse ma in fin dei conti con un comune denominatore. Particolarità del film, sentiremo Timi parlare in dialetto umbro, il suo vero dialetto di nascita. Interessante sarà anche vederlo recitare accanto ad un esordiente, Jahouer Brahim, che vive in Italia da 14 anni ma che non aveva mai pensato prima d’ora di trovarsi un giorno davanti una macchina da presa. “In fin dei conti ogni attore deve affrontare ciascun film come se fosse il primo, quindi non è assolutamente un problema”, afferma Timi tirando una lancia a favore di Brahim.
Le riprese hanno appena preso il via, ma speriamo che a lavoro compiuto trovi distribuzione anche perché di immigrazione si parla ancora poco, ed è originale anche la prospettiva di mettere in relazione un immigrato italiano ed uno straniero. Auguriamoci che la presenza di Timi faccia da traino per ricevere attenzione, perché spesso le opere indipendenti faticano ad arrivare ad avere un pubblico ampio.