La quinta stagione: nelle sale dal 27 giugno

thumb_notizieVINCITORE DEL PREMIO “ARCA GIOVANI” AL FESTIVAL DI VENEZIA, LA RIBELLIONE DELLA NATURA IN UN’INDIMENTICABILE E INQUIETANTE ESPERIENZA VISIVA

Cosa succederebbe se la primavera non arrivasse più a spazzare via l’inverno?

Estremo, visionario, fuori dagli schemi, La quinta stagione (La Cinquième Saison), diretto dalla coppia di registi Peter Brosens e Jessica Woodworth, arriva nei cinema italiani dopo i riconoscimenti avuti nei più prestigiosi Festival internazionali, dalla Mostra del Cinema di Venezia al Festival di Toronto.

Nelle sale italiane dal 27 giugno e distribuito in Italia dalla Nomad Film Distribution, La quinta stagione è ambientato in un piccolo villaggio delle Ardenne, in un inverno che sembra non voler mai finire. E mentre i due giovani protagonisti vedono il loro amore inaridirsi come la terra dei campi, il film intreccia una serie di vicende diverse che vanno a comporre un raffinato affresco corale, suggestivo e implacabile.

La vicenda dei due ragazzi Alice e Thomas, che lottano per dare un senso alla propria vita in un mondo che sta crollando loro intorno giorno dopo giorno, si inserisce infatti all’interno della storia del un piccolo villaggio belga in cui la natura si ribella, stravolgendo ogni dinamica sociale. Questo piccolo paese diviene il luogo simbolo di un mondo in cui la stagione dello scontento non è più oramai solo l’inverno, e in cui gli uomini diventano vittime dei loro istinti primordiali, spietati carnefici verso colui che appare diverso.

Nell’attesa di una primavera che sembra aver abbandonato per sempre gli uomini, La quinta stagione appare quasi la traduzione cinematografica dei versi drammatici e spietati della Terra desolata di T.S Eliot, che prendono vita in una serie di tableaux vivant capaci letteralmente di rapire lo spettatore.

Definito dal New York Times “Un film memorabile che lascia a bocca aperta” e dal London Film Review “Un’esperienza cinematografica unica”, La quinta stagione si caratterizza per una fotografia e una messa in scena piene di riferimenti a pittori fiamminghi, da Bruegel a Delvaux a Rembrandt, fino poi a Ensor e Magritte, lanciando una sfida a quegli spettatori che cercano nel cinema film capaci di trasmettere momenti di poesia.

Girato con uno stile asciutto ma insieme visionario, fatto di campi lunghi alternati a primissimi piani, inquadrature fisse e dialoghi brevi, La quinta stagione conclude la trilogia iniziata con il documentario Khadak, che ha fruttato ai registi il “Leone del futuro” alla Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia nel 2006 e Altiplano, presentato alla Semaine de la Critique di Cannes nel 2009 e al Bangkok International Film Festival dove ha vinto il Golden Kinnaree Award.

Un film dal respiro universale e senza età in cui gli adulti non sanno che direzione prendere per salvare quanto di più caro hanno costruito al mondo e in cui i giovani riscoprono le loro inquietudini davanti un mondo che si sgretola. Ed è proprio questo aspetto che ha portato il film a vincere diversi premi nella categoria “giovani”.

La quinta stagione si è aggiudicato al 69 Festival di Venezia il Premio Arca Cinema Giovani e il Premio Green Drop, al 57 International Film Festival di Vallodolid il Premio FIPRESCI, il Premio Speciale della Giuria e il Premio della Giuria Giovani e al Festival de Cinema Europeen des Arcs i Premi Cineuropa e Miglior Fotografia e Miglior Attrice alla giovane protagonista Aurélia Poirier.

Il film ha inoltre partecipato a numerosi Festival in giro per il mondo tra cui il 38 Film Festival di Gand, l’International Film Festival di Busan, l’International Film Festival di Rio, il Film Festival di Amburgo e l’International Film Festival di Toronto.

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