Lennonyc: il film del candidato all’Oscar Michael Epstein sul rapporto tra John Lennon e New York

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Se i Beatles o gli anni Sessanta hanno avuto un messaggio, era questo: impara a nuotare. Punto. E una volta che hai imparato, mettiti a nuotare. La gente che è rimasta ancorata ai Beatles e al sogno degli anni Sessanta ha perso di vista l’orizzonte non appena i Beatles e gli anni Sessanta sono diventati l’orizzonte. Portarseli dietro tutta la vita sarebbe come portarsi dietro Glenn Miller e la Seconda guerra mondiale. Con questo non voglio dire che non si possano ascoltare con piacere Glenn Miller o i Beatles, ma vivere dentro quel sogno significa scegliere la via del tramonto” (John Lennon)

New York divenne una parte di noi. Altrove non saremmo stati gli stessi.”
(Yoko Ono)

Poche volte nella storia una generazione di giovani ha avuto l’occasione di passare la linea d’ombra della vita al fianco degli idoli della propria adolescenza, come i fan dei Beatles hanno potuto fare con John Lennon, da onnipotente icona del rock a uomo in carne e ossa e padre di famiglia. 

LennoNYC è la storia della vita di John Lennon negli anni settanta, subito dopo la fine dei Fab Four, e una lettera d’amore alla New York che allora l’accolse, quella del Greenwich Village e della svolta artistica di uno dei più grandi geni della musica del Novecento. Perché la morte può fare tutto, tranne che oscurare un Mito.

Dopo una pausa di cinque anni, in cui aveva abbandonato il mondo della musica, il successo, la fama, John Lennon tornava finalmente in studio di registrazione.

Era, forse per la prima volta in vita sua, felice. Senza riserve. Il percorso che l’aveva condotto fino a quel punto era stato lungo e difficile: “perseguitato” dall’amministrazione Nixon, che era ricorsa all’FBI e all’INS per intercettargli il telefono e spiare la sua vita, nel tentativo di espellerlo per motivi politici, Lennon aveva conosciuto l’alcolismo e, per diciotto mesi, l’allontamento da Yoko Ono (un periodo che lo stesso Lennon avrebbe in seguito chiamato il suo “Lost Weekend”).

All’inizio di agosto del 1980, però, John Lennon iniziava a registrare quello che sarebbe diventato “Double Fantasy”. Le canzoni del nuovo album non erano dedicate al dolore del passato: parlavano della vita che stava costruendo con Yoko e il figlio Sean. Della sua ritrovata felicità.

Diretto dal candidato all’Oscar Michael EpsteinLennoNYC racconta di come uno dei più celebri e influenti artisti del XX secolo abbia saputo rinascere nella quiete e nei piaceri semplici della paternità. Ed è anche la storia di un immigrato molto “sui generis”, arrivato a NY per cercare una libertà speciale: quella di essere se stesso e non “Beatle John”, di amare Yoko Ono senza per questo essere disprezzato dal pubblico (come era accaduto a Londra), di vivere una vita normale. È questo che, più di ogni altra cosa, New York City ha offerto a John Lennon: la possibilità di andare al cinema o al ristorante, di salire su un taxi. Di essere libero.

Un documentario arricchito da registrazioni inedite, mai viste finora, e dalle voci di chi fu vicino a Lennon in questo momento della sua vita, dall’amico e fotografo Bob Gruen al batterista Jim Keltner, da Elton John a – ovviamente – Yoko Ono, che ha regalato a LennoNYC una delle interviste più forti ed emozionanti.

 

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