LA REDAZIONE SI CONFRONTA SULLA SERIE TV CHE HA COME PROTAGONISTA LA GIOVANISSIMA CARIE BRADSHOW
Siamo ormai da qualche anno orfani di Sex and the city, serie tv cult tutta al femminile in cui le avventure di Carrie e delle sue quattro amiche, Miranda, Charlotte e Samantha ci hanno fatto ridere, piangere e sospirare per sei stagioni e due lungometraggi (obiettivamente meno forti dello show tv).
La vita di queste donne modernissime, tra sesso, lavoro, amori e problemi non è altro che la trasposizione di alcuni libri scritti da Candace Bushnell tra i quali ne spicca uno che si intitola The Carrie diaries. È proprio da questo romanzo che la Cw ha commissionato una serie televisiva che è il prequel di Sex and The city e che ha come protagonista una giovanissima Carrie adolescente.
Proprio per la stagione tv estiva lo show è arrivato in Italia su Mya e la redazione, che ha visto in anteprima tutti gli episodi, si confronta in un pro e contro:
LA SERIE TV È IL GIUSTO PREQUEL DI SEX AND THE CITY?
SANDRA MARTONE: io faccio parte di quel pubblico femminile che è cresciuto con Sex and The city e che ancora oggi, di tanto in tanto, riguarda qualche puntata per sorridere o riflettere un po’. Aspettavo questo prequel da quando ho saputo che sarebbe stato prodotto e ritrovarmi davanti a un prodotto così stupido, banale e infantile mi ha stupita, da una parte, ma dall’altra mi ha fatto pesare: se una così scema è diventata poi la Carrie che conosciamo c’è speranza per tutte le bimbe minkia della terra.
CARLO LANNA: Anche se obbiettivamente la serie tv non è il prequel che ci aspettavamo, dobbiamo renderci conto che non siamo di fronte ad uno show televisivo trasmesso su un canale cable, ma bensì ad un drama per ragazzi studiato per un network più giovane. A rendere speciale la serie, è quell’atmosfera anni’80 che copre saggiamente alcuni palesi buchi nella sceneggiatura.
A QUALE TIPO DI PUBBLICO POTREBBE INTERESSARE?
SM: a un pubblico giovane che cerca un teen-drama con i toni surreali e bigotti di Settimo Cielo.
CL: The Carrie Diaries sicuramente è indirizzato a un pubblico giovane che cerca una serie tv fresca, nuova e disimpegnata al di fuori di quei meccanismi da soap dove i nuovi teen-drama sono caduti. Le ragazze ameranno alla follia le vicende sdolcinate di una giovane Carrie, il sesso opposto invece guarderà la serie un po’ per curiosità ed un po’ per parlare male dei vestiti dei protagonisti.
LA CONSIGLIERESTI A UN SERIAL ADDICTED?
SM: no, assolutamente. È una serie come troppe altre vecchia nei dialoghi e nella narrazione.
CL: C’è da premettere che bisogna fare una distinzione tra due categorie di serial addicted. C’è chi guarda le serie tv con attenzione ed anche un sano senso critico, e chi invece le guarda per puro entertainment. Io la consiglio. Non sarà la serie del secolo, ma è fresca e divertente. Piacerà sicuramente alla seconda categoria di serial addicted.
Carlo Lanna e Sandra Martone