IL DOCUMENTARIO RACCONTA LA STORIA DEL CANTANTE, FOCALIZZANDO L’ATTENZIONE SUL SUO ATTIVISMO POLITICO
Di John Lennon si è detto molto. Gli interessati sapranno ormai tutto. Eppure quando si pensa a lui, si comincia a canticchiare “you may say i’m a dreamer, but i’m not the only one.. i hope someday you’ll join us and the world will be as one”, o “..and so happy Christmas for black and for white, for yellow and red ones.. let’s stop all the fight”. Ma non si collega subito il fatto che le sue canzoni, dopo l’incontro con Yoko Ono e il distaccamento dai Beatles, mostrano già l’inizio di quello che sarà il periodo del suo attivismo politico.
E proprio su questo argomento si sviluppa il documentario di David Leaf, Usa contro John Lennon. Attraverso interviste ad amici, parenti, collaboratori, persone che lavoravano a stretto contatto con lui, e attivisti che hanno combattuto al suo fianco, viene fuori il lato di Lennon che lo ha portato ad avere idee anti-autoritarie.
Oltre alle molte campagne portate avanti con la moglie, nel lavoro viene anche spiegato come e perché il presidente americano Richard Nixon abbia voluto il suo allontanamento dall’America, provando a farlo incastrare in ogni modo da John Edgar Hoover, capo dell’FBI di quegli anni. Il suo “give peace a chance” negli anni in cui il mondo era in fermento per le numerose lotte civili e militari in atto in ogni parte del mondo, era non solo scomodo ma anche ritenuto pericoloso.
La parte che nel documentario manca, è l’analisi della sua conoscenza con Yoko Ono e del suo allontanamento dalla band inglese. Un passaggio strettamente connesso e rilevante per capire la sua inversione di rotta e il suo impegno politico, ma che non sorprende non esserci visto che la resa cinematografica del progetto è stata curata anche dalla stessa donna. Comunque sia un’opera davvero interessante, che fornisce dei dettagli in più per chiunque voglia avere uno sguardo sulla figura di Lennon a 360 gradi.
Sarà nelle sale italiane come evento esclusivo solo per oggi, 27 Giugno, distribuito da Lucky Red.
