DALL’AUSTRALIA ARRIVA LA STORIA VERA DI DUE FRATELLI ALLE PRESE CON SURF E DROGA NEGLI ANNI ’70, CON LA GUEST-STAR SAM WORTHINGTON
GENERE: Avventura
USCITA: 8 agosto 2013
VOTO: 2,5 SU 5
Quando uno si trova alla locandina di Drift si puo’ facilmente immaginare una pellicola su dei ragazzi immaturi con la passione per il surf che dovranno affrontare delle esperienze che li porteranno a una crescita inaspettata: e in effetti è così. Ma è d’obbligo aggiungere che i due protagonisti sono fratelli cresciuti negli anni ‘60, dunque la storia che vediamo parla anche di conflitti familiari, di crisi economica, cultura hippy, trafficanti di droga minacciosi e così via. Il tutto però non porta a una fiera dello stereotipo come ci si potrebbe aspettare: c’è infatti qualcosa nella storia dei fratelli Kelly che vale la pena di essere visto, quasi vissuto sul grande schermo.
Fin dal momento in cui i due cercano di buttarsi nel business del surf, aprendo un piccolo negozio in un piccolo villaggio dell’Australia, il pubblico non puo’ che empatizzare con loro, perché a prima vista questa potrebbe sembrare una ‘missione suicida’, tale da suscitare fin da subito la nostra compassione. E se i fratelli Kelly sembrano venire da una copertina di rivista di moda maschile, sono anche contraddistinti da una grinta e uno spirito quasi ‘western’ che non puo’ che aiutarli nella difficile missione di conquistare gli spettatori, avidi di emozioni.
Non ci si trova di fronte a un film che vi cambierà la vita, né di fronte al miglior blockbuster estivo. Ma va’ detto che pur nei momenti ‘dejà-vu’ c’è una sincerità nella messinscena e nella direzione dei personaggi che ci spinge a fare il tifo per i protagonisti. La prima parte svolta interamente in bianco e nero, per stile e tematiche sembra guardare inoltre anche al vecchio ‘free cinema inglese’ con operai e artigiani di tutti i giorni alle prese con sogni più grandi delle loro possibilità. E non mancano momenti da farti alzare sulla sedia e esultare quando il buon Sam Worthington di Avatar difende i fratelli Kelly nei momenti di difficoltà, in sequenze in cui l’attore abituato a blockbuster milionari si atteggia a imitare i grandi cowboy del passato.
Ciò che rende Drift meritevole sono anche le scene in acqua in cui ci si puo’ assistere a delle acrobazie e a dei paesaggi che ben si iscrivono nell’arco della vicenda, accompagnate via via dalle musiche dei Creedence, Chuck Berry, Black Keys e tanti altri. Ovviamente non mancano i momenti in cui il ritmo cala, specialmente durante la crisi dei personaggi, ma grazie al buon lavoro in cabina di regia da parte del duo Ben Nott & Morgan O’Neill si è riusciti a rendere una storia già vista qualcosa di appassionante, ideale come svago serale dopo una giornata di mare. Una volta passata la visione, la voglia di cavalcare le onde come gli abili protagonisti sarà un desiderio comune, in particolare per quegli animi disposti a qualunque tipo di rischio, pur di fuggire dai ritmi del quotidiano.