ETHAN HAWKE RITORNA IN UNA STORIA CHE ASSICURA BRIVIDI E TENSIONE PER (QUASI) TUTTA LA SUA DURATA
DATA DI USCITA: 1 agosto 2013
VOTO: 2.5 su 5
Ethan Hawke ultimamente alterna il suo lavoro come icona indie (i suoi impegni come regista e sceneggiatore anticonvenzionale, la collaborazione con Richard Linklater) e attore di film di genere, dando la precedenza all’horror: interessanti sono stati i recenti casi di Daybreakers e Sinister e ora per l’attore lanciato da L’attimo fuggente arriva un interessante ‘ibrido’ posto in un futuro indefinito…
In una società in cui la disoccupazione è ai minimi storici e la criminalità non esiste, ogni anno negli Stati Uniti una notte viene dedicata allo Sfogo –The purge, come indica il titolo inglese- da parte delle comunità: in pratica ognuno puo’ commettere tutti i crimini che vuole, incluso ovviamente l’omicidio, dando sfogo a tutte quelle pulsioni che nel corso dell’anno tiene represse. James Sandin è un venditore di sistemi di sicurezza, la cui famiglia si trova in pericolo, una volta che il figlio decide di far entrare in casa uno sconosciuto che è anche la vittima designata di un gruppo di studenti assassini. Questi decidono di entrare con la forza in quella casa, concedendo alla famiglia Sandin una nottata che non dimenticheranno.
Per chi non lo sapesse, The Purge (tradotto in italiano con il ben più banale La notte del giudizio) è stato uno dei casi dell’estate statunitense, capace nel giro di incassare di venti volte il budget speso. In questo caso hanno giovato al successo del film un ‘concept’ intrigante, un attore negli ultimi tempi in grado di richiamare un pubblico di horrorofili e dei ‘villain’ dal look decisamente inquietante, capace di rifarsi a quello degli assassini mascherati che tanto andavano in voga negli anni ’80.
Il film ha una prima parte decisamente da brividi: la presentazione del futuro distopico in cui vivono i protagonisti stessi è inquietante, visto il grado di accondiscendenza con cui i protagonisti accettano l’esplosione di violenza annuale, da parte dell’intera nazione. Una volta che nella casa dei protagonisti viene poi staccata la luce, le paure ancestrali dello spettatore vengono a galla per dei momenti da far accapponare la pelle. Peccato che dieci minuti dopo l’arrivo degli assassini nella casa il film vada in un limbo del ‘dejà-vu’ tale da rendere la visione troppo simile a molti altri film dello stesso genere, The Strangers su tutti.
In ogni caso l’accoppiata Ethan Hawke – Lena Headey (300, Game of thrones) ha una buon’alchimia e ancora una volta possiamo dire che negli horror statunitensi lo standard recitativo si è elevato, rispetto per esempio ai vari Paranormal activity, Saw e simili, dove la recitazione appare come la cosa più terrorizzante di tutte. La prossima volta bisognerebbe alzare la voglia di osare anche nel reparto sceneggiature magari, visto che comunque l’esordiente James DeMonaco in cabina di regia ci sa fare eccome…