DAL TRIONFO DI TORNATORE ALL’APPELLO DI ROBERTO ANDÒ
Nella splendida cornice del Teatro antico di Taormina sono stati consegnati ieri sera i Nastri d’Argento, i premi della critica italiana di settore.
Il re della serata è stato Giuseppe Tornatore che, dopo il successo dei David, ha portato a casa sei premi con il suo La migliore offerta: miglior regista, migliore produzione (Paglia e Cocuzza), migliore scenografia (Sabatini e Giovannetti), migliori costumi (Millenotti), migliore montaggio (Quaglia) e migliore colonna sonora (Morricone).
Nonostante la quantità di premi vinti dal cineasta siciliano è stato Bernardo Bertolucci, il vero maestro del nostro cinema presente in concorso, ad aggiudicarsi il riconoscimento per il miglior film con Io e te.
Per quanto riguarda gli attori il miglior protagonista è il detenuto Aniello Arena (Reality), migliore attrice Jasmine Trinca(Miele).
Sabrina Ferilli e Carlo Verdone vincono un Nastro ciascuno come non protagonisti di La grande bellezza che totalizza quattro riconoscimenti. Roberto Herlitzka vince un Nastro alla carriera e i giovanissimi Rosabell Laurenti Sellers e Filippo Scicchitanovincono il Guglielmo Biragh.. Una menzione speciale va a Jacopo Olmo Antinori e Giulia Valentini. Alessandro Gassman vince il premio Hamilton, Francesca Neri un Nastro per la commedia Una famiglia perfetta.
Gli altri premi sono per Viaggio sola di Maria Sole Tognazzi che è la migliore commedia e tra le opere prime si afferma Mieledi Valeria Golino.
Roberto Andò e Angelo Pasquini vincono per la sceneggiatura di Viva la libertà. A Toni Servillo, protagonista di ben tre film, va un Nastro straordinario. Il miglior suono in presa diretta è di Emanuele Cecere.
Lucio Dalla e Marco Alemanno vincono per la canzone di Pinocchio, Gianni Morandi e Cesare Cremonini per quella di Vicini di casa.
Laura Delli Colli, presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici che assegna i premi, ha detto che “i Nastri hanno cavalcato il rinnovamento del cinema italiano” affermazione opinabile a differenza della lettera appello che il registaRoberto Andò ha letto durante la conferenza stampa dell’edizione 2013 dei Nastri d’argento:
L’Italia potrebbe essere un grande paese industriale. Ma fa costruire le sue auto a Detroit, fa cucire i suoi vestiti in Cina, smantella la sua siderurgia e la sua chimica. E DA OGGI VUOLE CHE SI SMETTA DI PRODURRE CINEMA! Pemché tagliare il FUS e dimezzare il tax credit vuol dire: L’audiovisivo NON SERVE A FAR CRESCERE L’ITALIA. 2500 lavoratori da oggi sono a rischio licenziamento, le intelligenze, le alte qualifiche di chi fa cinema e televisione in Italia sono costrette al silenzio e all’inattività. Che Paese vuole questo Governo? Un Paese dove queste eccellenze devono emigrare per poter emergere! Un paese senza identità e senza memoria! E’ per questo che chiediamo al Presidente del Consiglio on. Letta, al Ministro dello Sviluppo Economico on. Zanonato, al ministro dell’Economia dott. Saccomanni, al ministro della Cultura on. Bray di:
• RIPRISTINARE IMMEDIATAMENTE IL TAX CREDIT sulla cifra minima indispensabile di 90 milioni di Euro.
• STABILIZZARLO DEFINITIVAMENTE
• AVVIARE UN PERCORSO IMMEDIATO DI RILANCIO DEL SETTORE AUDIOVISIVO.
Il taglio del tax credit e la sua scadenza a fine 2014 rendono impossibile progettare nuove produzioni cinematografiche, condannando il settore alla chiusura; questa grave inadempienza vanifica l’effetto attrattivo nei confronti delle produzioni internazionali che stavano tornando a girare in Italia, ed invece preferiranno nuovamente altre location europee, con gravissimo danno per Cinecitta e i nostri Teatri di Posa! Così come, la mancata estensione del tax credit all’audiovisivo, continua a fare dell’Italia un paese ostile allo sviluppo della produzione indipendente. I fondi necessari al reintegro ci sono. Sono le accise sui carburanti stabilite da un decreto di tre anni fa. Quelle accise non sono state cancellate quindi le coperture permangono. Il tax credit ha riportato nelle casse dello stato risorse infinitamente maggiori di quelle investite con la defiscalizzazione. Il cinema e l’audiovisivo sono industrie che permettono, con investimenti ragionevoli, un enorme sviluppo. E’ il Governo che deve dire cosa vuole fare: ROTTAMARE UN SETTORE CHE CI FA GRANDI NEL MONDO o FARLO DIVENTARE VOLANO DI SVILUPPO.
Il mondo del cinema e dell’audiovisivo non possono sopportare l’ennesimo colpo mortale senza reagire! Tutte le categorie che contribuiscono a fare cinema e audiovisivo, hanno quindi unitariamente deciso di procedere con le seguenti iniziative:
• Proclamazione di uno stato di agitazione permanente, con un presidio delle sedi del ministero della Cultura
• Mobilitazione e iniziative di lotta il 6 luglio alla Consegna dei Nastri d’Argento a Taormina. Se in occasione della Conferenza Stampa per la presentazione della Mostre del cinema di Venezia il tax credit sarà stato reintegrato, festeggeremo il risultato con il Governo. In caso contrario saranno messe in campo forme di protesta che potranno arrivare anche al boicottaggio di ogni manifestazione pubblica del cinema italiano cominciando proprio dal prossimo festival di Venezia.
SM