CRISTIAN M. PIAZZA RACCONTA LA VITA DI TRE EMIGRATI A NY
“Waiting”, aspettare. Quante volte ci siamo ritrovati ad aspettare qualcuno o qualcosa. Quante volte siamo rimasti in attesa di qualcosa di migliore, di qualcosa di buono, di qualcosa che ci facesse sperare di trovare equilibrio e stabilità. Quante volte, invece, posti davanti ai tanti problemi della vita ci siamo detti “Carpe diem”. Aspettare e cogliere l’attimo sono due concetti così distanti e allo stesso tempo così legati: aspettare significa anche prendere al volo l’occasione giusta che la vita ci prospetta davanti.
Cristian M. Piazza, regista italo-americano, ha voluto raccontare nel suo documentario Waiting – a documentary, le storie di tre emigrati italiani che hanno deciso di lasciarsi alle spalle i sogni o le delusioni che la terra natia ha riservato loro, per avventurarsi nel sogno americano. Sono storie contemporanee quelle di cui si parla, storie di persone qualunque che nel trascorrere dei giorni decidono di fuggire da una situazione politica, economica e sociale totalmente allo sbando.
Conosciamo così da vicino Floriano Pagliara, pugile professionista originario di Cecina (Livorno); Paolo Buffagni, tenore di Modena; Paolo Inferrera. Quest’ultimo è il protagonista della storia che porta equilibrio al documentario, perché anche se con molte difficoltà sta cercando di aprire un ristorante tutto suo nella Grande Mela. Floriano Pagliara e Paolo Buffagni invece, vengono filmati durante la preparazione di un evento che potrebbe dare una svolta alle loro vite. Nel documentario infatti, il coraggio del lanciarsi in una nuova esperienza, il mettersi alla prova per tentare il tutto per tutto, viene raffrontato con la paura del fallimento. Perché il risultato conta eccome, quando ci si mette in ballo in prima persona.
Cristian M. Piazza parte dal caso specifico di questi tre italiani per estendere il discorso ad un livello generale, nel quale si possono includere sentimenti e pensieri dei migranti nel momento in cui lasciano l’accogliente nido familiare che li ha tenuti al caldo per anni, per buttarsi a capofitto nel rischio del nuovo.
Una storia emozionante quella di Waiting – a documentary, una storia che in parte riguarda anche il regista stesso, se non ognuno di noi.