MISTER MORGAN – NON È MAI TROPPO TARDI È UNA STORIA D’AMORE CON LA A MAIUSCOLA DI AFFETTO
DATA DI USCITA: 10 aprile
DURATA: 116′
VOTO: 3 su 5
Amore ogni cosa vince scriveva Leonardo Da Vinci e quello di Mister Morgan per sua moglie, ancora presente nei suoi giorni, ha vinto di certo la morte.
In un elegante appartamento nel quartiere di Saint Germain a Parigi abita, ormai solo, un anziano signore, ex Professore universitario, orgoglioso e testardo che si rifiuta di imparare il francese e vive la sua routine nel ricordo della perduta amata. In una delle sue giornate Mr. Morgan incontra su un autobus Paulette una giovane insegnante di cha-cha e tra i due nasce un’amicizia tenera e priva di malizia.
Tratto dal romanzo del francese Francoise Dorner, La douceur assassine, Mister Morgan – Non è mai troppo tardi, quarto film della cineasta Sandra Nettelbeck, immerge nei giorni dolorosi d un uomo disincatato e stanco della vita e lo segue nella sua rinascita attraverso gli occhi della ragazza che lo conquista con la rara arma della gentilezza: l’amicizia tra i due, totalmente platonica, unisce due desolate tessere di un puzzle dando la forza ad entrambi di continuare a vivere la loro vita troppo legata a un passato ormai lontano.
È un piacere rivedere Michael Caine, protagonista incontrastato di un lungometraggio ed è ancor di più un piacere scoprire che il suo talento e il suo carisma sono ancora in grado di leggere una storia intensa di lacrime e sorrisi.
Mister Morgan – Non è mai troppo tardi non è una storia nuova né tantomeno coraggiosa: quelli che dovrebbero essere piccoli colpi di scena non sono altre che ovvietà di una sceneggiatura più volte vista sul grande schermo eppure la bravura dei due protagonisti e la bellezza di una Parigi che si presta alla perfezione come scenario di questa commedia romantica, priva di carnalità ma piena di sentimento lasciano comunque in bocca un sapore dolce, piacevole.
La novità non è di certo il piatto forte di questo film, né dal punto di vista della scrittura tantomeno da quello della regia, eppure è apprezzabile il tentativo, riuscito in pieno, di portare al cinema una storia d’amore a suo modo alternativa dove amore non è solo sinonimo di passione ma anche del troppo, a volte, sottovalutato affetto.