DOPO TITANIC IL REGISTA AMERICANO PUNTA DI NUOVO AL DISASTRO NAVALE
Ore e ore e 1000 braccia ci sono volute per tirare su la Costa Concordia. In realtà, a pensarci bene, ci sono voluti 20 mesi per studiare e poi elevare il grosso scafo dormiente che si è accasciato, dopo un saluto andato male, sulle sponde dell’Isola del Giglio usata dalla nave, fino a martedì mattina, come cuscino.
Sono morte trenta persone, due sono ancora disperse, la diretta è stata incessante e si attendeva dal 13 gennaio 2011, giorno in cui la nave ha incominciato ad appoggiarsi con il peso delle sue tonnellate e per umane colpe che non hanno ancora definitivi colpevoli.
Il regista canadese James Cameron non è di certo nuovo a rendere spettacolo della settima arte una tragedia avvenuta in mare: l’ha già fatto, 13 anni orsono, con uno dei suoi capolavori, Titanic.
E ora tocca a noi: nel 1912, quando l’RMS Titanic affondò, non vi era la possibilità che si ha oggi di rendere la vicenda più mediatica che umana ma adesso che i tempi e la curiosità, come i mezzi di per seguire la notizia, sono cambiati, la Costa Concordia della quale si sanno vita, morte e recente resurrezione è già protagonista indiscussa di una sorta di reality show dove la realtà ha superato la fantasia, dove la colpa non è di un Iceberg che non è stato intercettato ma di un’isola, poverina, che è sempre stata lì e non chiedeva, di certo, di essere tanto avvicinata.
Il regista canadese vorrebbe realizzare un documentario incentrato sul tragico evento, concentrandosi in particolar modo sulle storie dei passeggeri, come già precedentemente fatto con Titanic, e del comandante Schettino.
Il cineasta vorrebbe girare l’accaduto in Messico con il National Geographic, con il quale ha già lavorato per altri documentari. Secondo alcune indiscrezioni la cantante Taylor Swift potrebbe interpretare una turista in vacanza sulla Costa Concordia.
Quello che verrà fuori potrebbe essere uno spettacolo dello spettacolo.
