The Bling Ring: pro e contro sul film

LA REDAZIONE HA PARERI DISCORDANTI SULL’ULTIMO LAVORO DI SOFIA COPPOLA

L’idea di una ragazza, l’aiuto di un amico, e un gruppo di amiche affette da shopping compulsivo. Nasce quindi per gioco la storia che ha incuriosito e diviso l’America qualche anno e che ha visto come protagonisti un gruppo di giovani annoiati dalla loro vita di spese pazze e vizi che hanno deciso di far festa e compere direttamente nelle case delle star hollywoodiane. Paris Hilton, Orlando Bloom, Megan Fox, Lindsay Lohan sono solo alcune delle star vittime dei furti e la loro colpa è stata solo quella di rendere noti i loro spostamenti tra set e feste da urlo, lasciando le chiavi sotto lo zerbino e le finestre scorrevoli senza blocco. Impressionata dal racconto letto su un articolo edito da Vanity Fair, Sofia Coppola ha deciso di farne il soggetto di un film: The Bling Ring.

MANTIENE LO STILE CINEMATOGRAFICO DELLA COPPOLA?

Valeria Vinzani: si allinea solo in parte con la sua filmografia. Lo stile è sempre personale, molto femminile ma dell’initmità che potevamo trovare nei suoi precedenti lavori, su tutti Il giardino delle vergini suicide e Lost in translation, qui non c’è traccia. Forse per la scelta di non voler dare in alcun modo nessun giudizio sui fatti narrati, forse perché la storia questa volta è tratta dalla cronaca americana. C’è poca profondità nei personaggi, ma può essere una scelta fatta apposta per spiegare il vuoto della generazione narrata.

Sandra Martone: della (ex) brava e minuta Sofia in questo film non c’è più nulla. Se già con Maria Antonietta si era persa nell’eccesso più vuoto possibile con The Bling Ring ha dato il colpo di grazia alla sua buona cinematografia. I personaggi sono paragonabili tranquillamente a quelli dei teen drama alla Gossip Girl mentre il film è palesemente ispirato al, di certo più riuscito, Spring Breakers nella regia, nel montaggio e in parte della fotografia. Se la scelta di non dare spessore ai protagonisti è una scelta di stile allora questo è solo un film sul niente che racconta il niente. Da brava figlia di papà Ford Coppola.

A QUALE PUBBLICO VUOLE RIFERIRSI?

Valeria: il pubblico è vario, dato che il target è ampio. Può interessare gli adolescenti che rimangono affascinati dal racconto ma anche i più grandi che altro non vedono se non una società alla deriva. È un film che offre uno spaccato sulle nuove generazioni, quelle che hanno come personaggi di riferimento le star e neanche un valore morale. Ciò che importa è apparire ed essere qualcuno.

Sandra: spero che non lo guardino i ragazzi perché, essendo privo di condanna, il film porterebbe solo a una voglia di emulare ciò che è sbagliato anche se dati i protagonisti credo che proprio a loro sia erroneamente dedicato. Gli adulti, d’altro canto, troverebbero noiosa la ripetitività degli eventi. Credo che questo sia un film per nessuno.

LO CONSIGLIERESTI?

Valeria: lo consiglio a chi è alla ricerca di qualcosa di nuovo, a chi ha voglia di vedere una storia originale e concreta. È un film leggero e senza impegno, che mostra le contraddizioni umane e la voglia di qualcosa di diverso a cui la noia dell’aver tutto può portare.

Sandra: neanche al mio peggior nemico e al suo figlio adolescente!

Sandra Martone e Valeria Vinzani

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